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Bandiere No Tav sul palazzo comunale, scoppia la polemica ad Almese

La foto dei vessilli affissi durante la festa patronale, e lasciati lì anche il giorno dopo, hanno dato il via a forti critiche. Gariglio del Pd dice: "E' un comportamento inaccettabile" e parla di strumetalizzazione di edifici pubblici

Due bandiere No Tav hanno sventolato vicino al Tricolore del Comune di Almese, nel torinese, per diverse ore negli scorsi giorni.

Anche se ora non sono più presenti, in rete gira una fotografia che ha fatto nascere una forte polemica soprattutto da parte del Partito Democratico che, per voce del segretario regionale Davide Gariglio, ha fortemente criticato l'uso di spazi pubblici per una cosa del genere.

"E' un comportamento inaccettabile - sbotta Gariglio -. Strumentalizzare edifici pubblici con gli striscioni No Tav rappresenta una evidente violazione di legge, trovo assurdo che un Sindaco che dovrebbe essere il primo cittadino della sua comunità compia azioni illegali e non rispettose della pluralità delle opinioni".

La discussione sembra però cogliere quasi impreparato il primo cittadino di Almese, Ombretta Bertolo, la quale fa sapere di aver affisso i vessilli al termine della festa patronale solo perché durante la stessa erano stati lanciati dei messaggi a difesa del territorio e le bandiere non facevano altro che riprendere questi messaggi.

a difesa del sindaco non placa però la polemica. "Non discuto il tema dell’alta velocità - spiega ancora Gariglio -, ma il modo con cui si cerca di strumentalizzare gli spazi pubblici denota l’assenza di un minimo senso istituzionale. Qualsiasi Comune, come la Regione e qualsiasi altro spazio pubblico - conclude - non rientra nelle disponibilità di chi si trova  a svolgere un mandato politico, purtroppo questa elementare regola sfugge completamente ad alcuni".

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