Comune, arriva la civil card: cittadinanza civica ai bambini stranieri nati a Torino
Approvata la mozione di Eleonora Artesio
Chi nascerà a Torino, senza avere la cittadinanza italiana, riceverà comunque dal Comune la cittadinanza civica. A deciderlo l'approvazione di una mozione presentata da Eleonora Artesio che impegna la sindaca Chiara Appendino a conferire, come atto simbolico, la cittadinanza civica alle persone nate sul territorio urbano, grazie alla modalità della civil card.
Il "no" della Lega Nord
Unico voto contrario quello della Lega Nord: "A Torino la maggioranza di Appendino sta dalla stessa parte del pd - ha commentato il consigliere comunale del Carroccio Fabrizio Ricca - ma a livello nazionale non prende posizione e fa finta di niente. Le cose sono due: o su certi temi tra i Cinque Stelle la confusione regna sovrana oppore i consiglieri torinesi hanno idee diverse dai colleghi in Parlamento".
Nel capoluogo piemontese, l’istituzione della “cittadinanza civica” per i nati nel nostro paese da genitori immigrati, che solo a Torino sono circa 21mila, nasce tre anni e mezzo fa, su proposta dell'allora consigliere comunale del Pd Silvio Viale, quando il sindaco Piero Fassino la conferì simbolicamente a 800 bambini. Una procedura quella della cittadinanza civica che dovrà essere conforme a quanto previsto nell'articolo 7, punto 5, dello Statuto della Città di Torino.
Uno strumento amministrativo
Ma la civil card, già utilizzata in alcuni comuni italiani, non è solo un gesto simbolico volto alla sensibilizzazione ma anche un vero e proprio strumento amministrativo. Si tratta infatti di un documento di precittadinanza che certifica il profilo storico anagrafico del titolare, registrandone dati quali nascita, vaccinazioni e iscrizione a scuola e permettendogli, facilitandogli magari le procedure, di presentare la domanda per diventare cittadino italiano nel caso in cui andasse a buon fine la legge sullo Ius Soli.