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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sì ai nuovi quartieri, ma la candidata sindaco grillina non ci sta: "Riforma al ribasso"

Le Circoscrizioni passeranno da 10 a 8 nel 2016 per poi ridursi ulteriormente a 5 a partire dal 2021. Chiara Appendino ha votato contro: "E' una riforma post datata che rimanda al 2021 cose che avremmo potuto fare oggi"

Habemus decentramento e nuovi quartieri. Dopo una trattativa duranta quindici anni, i migliaia di emendamenti proposti e le diatribe in seno allo stesso Pd non sono bastate per fermare l'attesa riforma delle Circoscrizioni che è stata approvata stamane dal Consiglio comunale con ben 26 voti favorevoli. Un traguardo che segna una nuova ripartizione dei quartieri in due tempi, con l'accorpamento della Due-Dieci e della Nove-Otto nell'arco del prossimo anno fino al raggiungimento di sole 5 Circoscrizioni nel 2021.

Ma non solo perchè le cose cambiano anche sul piano amministrativo. “Più partecipazione, più competenze, più efficienza amministrativa, più efficacia nell’operatività quotidiana - ha dichiarato Michele Paolino, capogruppo del Pd in Sala Rossa -. Sono questi gli elementi essenziali di una riforma che questo Consiglio ha avuto il coraggio e la determinazione di realizzare, pur fra molti distinguo, difficoltà e battaglie d’aula”.

Il fervore del Pd viene, tuttavia, drasticamente smorzato dal Movimento Cinque Stelle, in particolare dalla candidata sindaco Chiara Appendino che verso il nuovo regolamento ha espresso voto contrario poichè frutto di "accordi avvenuti al di fuori delle aule istituzionali". Un voto contrario espresso con dispiacere quello di Chiara Appendino, favorevole invece alla prima proposta, quella partorita dopo un anno e mezzo di lavoro da parte di una commissione costituita ad hoc per elaborarla. Proposta che è stata poi rivisitata, smussata, condita anche a seguito dei numerosissimi emendamenti presentati da un'opposizione che "sino al momento della presentazione degli emendamenti stessi era stata sostanzialmente silente". "Desideravamo riorganizzare i servizi, in particolare quelli territoriali, e renderli più efficienti; volevamo rafforzare la partecipazione assegnando alle Circoscrizioni un ruolo vero nella logica della sussidiarietà; cercavamo di dare alle Circoscrizioni delle competenze vere, riducendone però i costi - afferma la Appendino -. Credevamo nella Giunta con valenza esterna, nel ruolo dello speaker, nella riduzione a 6 Circoscrizioni (anche se la nostra proposta iniziale era 5) e nell’inserimento di percorsi partecipativi. Ma quella di oggi è una riforma al ribasso, una riforma post datata che rimanda al 2021 cose che avremmo potuto fare oggi".

I meccanismi che hanno portato alla riforma approvata oggi in aula, in effetti, si evincono molto contorti: il numero dei quartieri è variato più volte, a volte accettato, a volte subito dalla maggioranza. Proposte a 5, mediazioni a 6, poi a 7 e infine la soluzione più o meno condivisa, quella a 8 quartieri che, tuttavia, sul lungo periodo, permetterà di dimezzare le Circoscrizioni e i relativi costi. "Stiamo costruendo una cattedrale - ha concluso Alunno, consigliere del Pd -. E sono dispiaciuto per coloro che pensano che tutto questo è invece soltanto un accumulo di mattoni".

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