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Politica San Salvario / Corso Dante

Salta il progetto dell'asilo nell'area ex Isvor: il Comune sceglie di monetizzare

La Lega Nord ha chiesto comunicazioni in Consiglio. Ricca: "Scelta sbagliata specialmente in un momento come questo, in cui gli asili privati hanno rette folli"

Salta ufficialmente il progetto per la realizzazione di un asilo nido nell'area ex Isvor, compresa fra corso Massimo D'Azeglio e corso Dante. La giunta Appendino ha detto no al progetto nato con la vecchia amministrazione nel 2010, approvando una variazione al "permesso di costruire convenzionato" e facendosi così restituire il corrispettivo in denaro - 1 milione e 300mila euro - l'onere di urbanizzazione dalla Zero Cinque Trading, incaricata di realizzare l'intero complesso residenziale.

La delibera originale prevedeva la costruzione di quattro palazzi, tre dei quali già ultimati, e un asilo nido ai loro piedi. In seguito ai dati forniti a fine 2016 dall'Assessorato all’Istruzione e all’Edilizia Scolastica e dalla Circoscrizione 8 - che sottolineavano il numero limitato di richieste di iscrizione per i bambini fino a 3 anni - la città ha deciso di fare un passo indietro. Ed è stata formulata così la richiesta alla ditta di sostituire l'impegno preso alla realizzazione dell'asilo, con la corresponsione dell’importo equivalente ai lavori previsti. 

"La fame di soldi e cemento della giunta Appendino sembra proprio non aver mai fine - attacca Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord in Comune -. Dopo aver costretto la sua maggioranza a votare una delibera dove si chiedeva di poter utilizzare gli oneri di urbanizzazione per spesa corrente e aver preventivato l'apertura di nuovi centri commerciali, ieri (7 marzo, ndr) hanno approvato una variazione al "permesso di costruire convenzionato" per l'intervento nell'area ex Isvor. Sindaco e vicesindaco hanno scelto di non fare più l'asilo previsto dalla delibera originale e farsi monetizzare il costo dello stesso".

La Lega ha chiesto inoltre comunicazioni per il Consiglio comunale di lunedì 13 marzo:" In un momento come questo, dove le famiglie faticano a trovare asili liberi e quelli privati hanno rette folli, la banda Appendino decide di chiudere il bilancio non facendo un asilo nido. Dovrebbero vergognarsi - conclude Ricca -, una scelta del genere dimostra quanto siano lontani dalle esigenze dei torinesi ma soprattutto quanto siano già politicamente "alla canna del gas" a soli otto mesi dal loro insediamento". 

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