Spreco alimentare, il "papà" di M** Bun: "Usate la Food Bag. Non bisogna vergognarsi"
Al Festival del Giornalismo Alimentare racconta la sua azienda ecosostenibile
Anche Graziano Scaglia, papà di M** Bun, l'agrihamburgheria piemontese che nel Torinese fa concorrenza a Mc Donald&C, crede nella Food bag di cui si parla tanto al Festival del Giornalismo Alimentare in questi giorni al Centro Congressi del Lingotto. "Nei nostri ristoranti abbiamo messo la doggy bag - ha detto Scaglia -: è giusto per chi acquista il cibo, se non lo finisce a tavola, portarselo a casa. Bisogna combattere lo spreco alimentare, non ci si deve vergognare: all'estero questa è una pratica usuale. Da noi in Italia no".
Lo spreco di cibo nei ristoranti è molto alto, arriva infatti a superare il 30% dei pasti ordinati eppure, nonostante la Cassazione nel 2014 abbia stabilito che il cliente ha il diritto a portarsi a casa il cibo avanzato, è ancora considerata una pratica "da poveracci" e i ristoratori hanno confidato che il 70% della clientela non è interessata alla doggy bag. Per questo il Festival del Giornalismo Alimentare ha anche promosso una petizione su Change.org, affinché la Food Bag diventi obbligatoria nei ristoranti.
Scaglia che a questo proposito, ha portato la sua testimonianza al Festival, ha un'azienda agricola a Bruere, insieme ai suoi fratelli - dove vengono allevati bovini, ovini, conigli e suini sfamati quasi totalmente con mangimi autoprodotti - e uno spaccio-macelleria dove i clienti certo non mancano.
Ma il tutto è estremamente ecosostenibile. "Negli anni, nonostante i prezzi sul mercato non ci dessero il giusto riscontro, non abbiamo mai sacrificato la qualità: il prodotto deve essere naturale e il più possibile sano. Abbiamo dunque scelto l'ecosostenibilità - ha spiegato -, investito nel fotovoltaico, così da essere autonomi dal punto di vista energetico per 8 mesi all'anno, e produciamo i mangimi per le nostre bestie. Siamo arrivati a creare un nostro piccolo ecosistema interno".