I 50 anni di Woodstock a Palazzo Reale: serata speciale con ingresso a 2 euro
I 50 anni del Festival di Woodstock sullo schermo di "Cinema a Palazzo". A mezzo secolo da uno dei momenti centrali della musica e della cultura del secondo Novecento, domani, mercoledì 24 luglio alle 22 nel Cortile d'onore di Palazzo Reale, viene presentato, in una serata speciale che nasce in collaborazione con Lonely Planet, "Woodstock – Three days that defined a generation": è un docufilm unico e introvabile in Italia, fuori dalla distribuzione. Presentato al Tribeca Film Festival nell’aprile 2019, è stato proiettato solo una volta, al Medimex di Taranto.
Il 1969 fu un anno memorabile sotto ogni aspetto. Non solo per lo sbarco sulla Luna e per il debutto nelle sale di "Easy Rider", epocale road movie ancora oggi capace di ispirare. Il 1969 fu anche l’anno di Woodstock, ovvero del festival rock che cambiò per sempre il mondo della musica, lasciando un segno nell’immaginario di più di una generazione. Quello verso Bethel, la località della Contea di New York che ospitò l’evento, fu un viaggio per mezzo milione di giovani provenienti da tutto il mondo. Lì, nel luogo passato alla storia come Woodstock, quei ragazzi vissero l’esperienza che li legò per sempre in quattro giornate di pace e amore, nel segno della musica.
«Cercare l’altro, cercare un altrove. Questa è la ragione profonda di ogni viaggio e questa è stata Woodstock e direi il 1969 in generale, tra lo sbarco sulla luna e l’arrivo sugli schermi di Easy Rider - dice Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia - Guardare questo documentario meraviglioso significa fare un viaggio rimanendo fermi sul posto e farsi contagiare ancora dall’energia, dalla capacità di sognare di quella generazione».
Il docufilm diretto da Barak Goodman restituisce questa esperienza ai nostri occhi. Per usare le parole del fotografo Baron Wolman, uno dei grandi testimoni dell’evento: “Un momento di pensiero collettivo in cui non esistevano barriere, né divisioni. Una bellissima illusione che per pochi giorni si trasformò in una meravigliosa realtà fatta di fiducia, gioia di vivere e condivisione di ideali”. Il film sarà introdotto da Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia, e da Lorena Antonioni.
Prima della proiezione, è prevista una perfomance burlesque del duo Cherry & Carmilla, due artiste che lavorano insieme dal 2011, condividendo la passione per il varietà, la rivista, il vaudeville. La prima ha alle spalle un nutrito e poderoso studio di musical e improvvisazione teatrale, la seconda di danza e recitazione: insieme, hanno dato vita a oltre 650 repliche del loro Cabaresque Show. Sul palco di Palazzo Reale propongono un momento molto suggestivo studiato ad hoc, tra seduzione, glamour e il ricordo luccicante di Woodstock.
Scheda film
Durante uno dei periodi più turbolenti della storia moderna, milioni di persone, soprattutto giovani e occidentali, erano alla ricerca di risposte, e alcune di quelle risposte erano nella musica politicamente consapevole che stavano ascoltando. Il rock era una forma di evasione dalle questioni riguardanti le politiche repressive, i diritti civili, la liberazione sessuale e la guerra del Vietnam ma anche uno strumento di aggregazione e condivisione di valori e passioni.
Nell’estate del 1969, circa 400.000 di essi si riunirono in una fattoria a Bethel, nello stato di New York, per tre giorni di pace e musica.
Presentato al Tribeca Film Festival lo scorso 28 aprile e attualmente in proiezione nelle sale cinematografiche degli USA, questo film – documentario, è il più recente film dedicato al festival. Il regista, pluripremiato documentarista americano (“Scottsboro: an american tragedy”, “American experience”) racconta la grande illusione di una generazione svezzata ai valori del peace and love attraverso immagini inedite, rimaste per mezzo secolo negli archivi Warner Bros.
La rivisitazione elettrica di Barak Goodman del festival musicale di tre giorni cattura lo spirito del tempo. Strutturato fedelmente attorno alle testimonianze audio dei partecipanti, il film non si concentra solo sull’aspetto organizzativo del festival, ma cattura le sensazioni dei presenti in quel momento storico irripetibile. Le incredibili esibizioni messe in luce nel film, da Jimi Hendrix a Joan Baez fino a Crosby, Stills e Nash, fanno da sfondo a quella che è fondamentalmente la storia di quel pubblico.
Il film riporta gli spettatori a un tempo e un luogo racchiusi in una capsula temporale, ma racconta anche l’immediatezza che l’amore, la musica e l’esperienza condivisa possono suscitare.