Made in Ilva, "L'eremita contemporaneo"
Definito un capolavoro di teatro fisico, un esempio di "biomeccanica contemporanea", MADE IN ILVA ha ricevuto nel 2014 la nomination al Total Theatre Award al Fringe Festival di Edimburgo, dopo aver collezionato numerosi premi per l'impegno civile e la sperimentazione.
La drammaturgia intreccia le testimonianze dei lavoratori dell'ILVA di Taranto (intervistati dalla compagnia) ai testi poetici di Luigi di Ruscio e Peter Shneider.
L'allestimento ha avuto fare riferimento alla vicenda reale dell'acciaieria più grande d'Europa dove i lavoratori sono schiavi di un lavoro che vorrebbero rifuggire ma che è l'unica possibilità di sopravvivenza. Un lavoro dove la morte è sempre dietro l'angolo.
Musiche e canti appositamente composti. Lo spettacolo utilizza un approccio fisico, poetico e di forte impatto visivo per esprimere una critica al processo di "brutalizzazione", generato dal sistema di produzione contemporaneo, che porta l'essere umano all'alienazione. Un assolo in cui l'attore compie azioni acrobatiche e ripetitive all'interno di strutture metalliche interagendo con videoproiezioni, suoni ossessivi e una suadente voce femminile che gli ordina: Lavora! Produci! Agisci! Crea!
L'eremita contemporaneo attraversa l'infermo di ritmi alienanti spogliandosi completamente della propria identità per indossare un maschera senza volto per difendere il proprio animo: una salvezza forse impossibile