"Skianto", favola amara alle Fonderie Limone
Dal 4 al 9 febbraio "Skianto" alle Fonderie Limone di Moncalieri. Un formidabile, istrionico Filippo Timi è autore e protagonista di questa favola amara tra dramma e poesia, scritta in dialetto umbro. Un bambino disabile mette in scena i suo desideri impossibili: ballare, cantare, amare, vivere una vita che non sia una prigione.
"Siamo stelle filanti. Un soffio d’amore ci dà l’abbrivio di pochi metri di vita; un volo patetico fra ridolini e trombette e poi si cade a terra pronti per essere calpestati e scolorire nella memoria di un carnevale che se ne va". Malinconico come un clown, scintillante come una fata, Filippo Timi dà corpo e voce a Skianto, un intenso monologo, scritto in dialetto umbro, di cui è interprete e autore.
Una favola amara, con un linguaggio tra il lirico e il drammatico, sull’orizzonte soffocante della diversità e della mancanza di amore. Con i capelli a caschetto, grottesco nei suoi pigiamini di pile e nelle t-shirt con Topolino, l’attore interpreta un bambino disabile, segnato da ferite precoci e inguaribili. Un ragazzo nato con la “scatola cranica sigillata”, chiuso nel suo piccolo claustrofobico mondo, rappresentato scenicamente dalla palestra di una scuola elementare di provincia...