"Si nota all'imbrunire", Silvio Orlando al Teatro Carignano
Al Teatro Carignano di Torino martedì 3 dicembre 2019, alle ore 19.30, debutta "Si nota all'imbrunire" scritto e diretto da Lucia Calamaro. Lo spettacolo è interpretato da Silvio Orlando e da Vincenzo Nemolato, Roberto Nobile, Alice Redini, Maria Laura Rondanini. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Ornella e Marina Campanale e le luci di Umile Vainieri. Si nota all’imbrunire - prodotto da Cardellino srl, in collaborazione con Napoli Teatro Festival e in coproduzione con Teatro Stabile dell’Umbria - resterà in scena al Carignano per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale fino a domenica 15 dicembre.
Silvio Orlando incarna un padre vedovo, malato di “solitudine estrema”, in questa pièce scritta e diretta dalla drammaturga Lucia Calamaro. Un testo che parla di isolamento, male oscuro e insidioso del nostro tempo. Nato da una riflessione su una patologia del nostro tempo cui la socio-psicologia ha dato un nome ben preciso, solitudine sociale, Si nota all’imbrunire di Lucia Calamaro è un testo intenso, senza retorica e pieno di humour. Uno straordinario Silvio Orlando, capace di sfumature tra la malinconia e la cattiveria, la levità e la disperazione, interpreta un padre che da anni vive solo, rintanato in un villaggio di campagna.
Vedovo di una moglie amatissima, attende nella sua casa lontana e sperduta la visita dei tre figli e del fratello, per la tradizionale commemorazione della defunta, oltre che per il suo compleanno, che cade il giorno prima. Sigillato in un esilio volontario, ha acquisito una serie di manie (la più grave: non vuole più camminare). Un isolamento che dovrebbe creare compassione e invece infastidisce la famiglia, un microcosmo che svela egoismi, meschinità, frustrazioni. È un tramonto amaro quello di Silvio, sempre più chiuso nel dolore, nel rancore, nell’apatia, in un’inconfessabile voglia di tenerezza. Un triste destino comune a molti. "La solitudine - scrive l’autrice, che dirige anche lo spettacolo - in futuro rischia di diventare un’epidemia, anche tra i giovani".