Lo Schiaccianoci, un classico di Natale al Teatro Regio
Martedì 5 dicembre al Regio va in scena Lo schiaccianoci di Pëtr Il’i? ?ajkovskij, il più natalizio dei balletti, con coreografia e regia di Amedeo Amodio, scene e costumi di Emanuele Luzzati nell’interpretazione dei Solisti e Corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment, e dei primi ballerini del New York City Ballet. L’Orchestra del Teatro Regio, affiancata dal Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, è diretta da Alessandro Ferrari.
La produzione si avvale del sostegno di Iren, Socio Fondatore del Teatro Regio. "Il sostegno a questa importante produzione – ha dichiarato Paolo Peveraro, Presidente Iren – è un ulteriore segnale dell’attenzione che la nostra azienda da sempre dedica al mondo della cultura e in particolare alle produzioni teatrali dei territori nei quali essa opera. Questa rappresentazione, un classico del Natale, ben si integra con la serie di eventi e manifestazioni a tema natalizio che in questi giorni coinvolgono la città e per la cui realizzazione Iren ha fattivamente contribuito festeggiando così i 110 anni dalla nascita di AEM"
La trama del balletto si basa sul racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1816), reso cult irrinunciabile da ?ajkovskij che creò la prodigiosa partitura per un balletto con coreografie di Marius Petipa, che debuttò il 18 dicembre 1892 al Mariinskij di San Pietroburgo. Da allora non si contano le versioni, anche cinematografiche; non c’è coreografo che non se ne sia lasciato sedurre. Al Regio, dal 5 al 10 dicembre, vedremo Lo schiaccianoci italiano più bello, senz’altro uno dei più incantevoli, e preziosa testimonianza di storia della danza italiana di fine ‘900.
Uno spettacolo creato nel 1989 da Amedeo Amodio per Aterballetto, di cui all’epoca era direttore, con la fondamentale collaborazione di Emanuele Luzzati, che mise il suo estro visionario a servizio di scene e costumi, forte dell’esperienza del teatro d’ombre balinese e del teatro di strada, con la collaborazione del Teatro Gioco Vita e gli inserimenti della straordinaria voce narrante di Gabriella Bartolomei. All’impresario Daniele Cipriani va il merito di aver riportato in vita questa produzione acquistandone i diritti da Ater «perché non si poteva dimenticare in un deposito un pezzo tanto importante del repertorio italiano»