A Bairo scatta l'ora delle "Fatiche di Venere"
Venerdì 14 Agosto, a Bairo, nel cuore del Canavese, inaugura “Le Fatiche di Venere”, mostra Personale di Elisa Giacometti. La giovane artista è nata a Torino il 29/03/1990.
Ha studiato e lavorato a Venezia dal 2010 a febbraio 2015. Ora vive a Torino.
Dal 2005 al 2009 ha frequentato il Primo Liceo Artistico Statale di Torino. Nel 2010 ha conseguito una specializzazione post- diploma presso la “Scuola per Artigiani Restauratori M. L. Rossi” di Torino (corso di restauro di opere scultoree ed artistiche. Materiali utilizzati: Scagliola, creta, carta pesta, jesmonite, gomme per stampi per formare gessi, restauro marmi e opere monumentali in gesso).
Dal 2011 al 2014 ha frequentato l’ Accademia di Belle Arti di Venezia all’indirizzo “scultura” con il Professore Giuseppe La Bruna. Nel febbraio del 2015 ha infine conseguito una Laurea di Primo livello in Scultura
“Le Fatiche di Venere”
Noto in particolare per le " dodici fatiche" , Ercole è una figura della mitologia romana mentre Venere, principalmente associata all'amore, alla bellezza e alla fertilità durante i secoli ha acquistato nella società un ruolo sempre più importante, arrivando alla pari con l’uomo. Le storie greche e romane ci mostrano la donna come una semplice figura presente nel nucleo familiare, a cui erano concessi pochi diritti e poche libertà. L’unico dovere che aveva, era pensare al mantenimento dei figli e del marito; d’altronde non poteva far altro: basti pensare che in alcune società, alla donna non veniva permessi di uscire di casa, o comunque svolgere alcuni compiti che la donna di oggi fa abitudinariamente.
In epoca romana, la libertà e le scelte delle donne erano affidate al capofamiglia, il quale, quindi, reggeva sulle sue spalle il destino di tutti i componenti della famiglia. Col tempo le società progredivano e anche la donna acquistava maggiori libertà e maggiore importanza. Agli occhi dell’uomo pareva indispensabile, quasi una sorta di completamento della propria anima. Queste e altre considerazioni provengono dalla bocca di importanti poeti dell’ Ottocento e Novecento, tra cui i massimi poeti italiani Dante, Petrarca e Boccaccio, che appunto, definiscono la donna indispensabile, la elogiano e ne creano una figura quasi divina.