“L’infinita curiosità", una mostra alla scoperta della fisica contemporanea
Il 22 settembre ha inaugurato la mostra “L’infinita curiosità. Un viaggio nell’universo in compagnia di Tullio Regge”, che sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 18 marzo 2018 nel Palazzo del Collegio dei Nobili, Via Accademia delle Scienze 6. La mostra curata da Vincenzo Barone e Piero Bianucci propone, con un allestimento coinvolgente, un viaggio ideale nell’universo, dall’immensamente grande all’estremamente piccolo, alla scoperta delle meraviglie della fisica contemporanea.
Una mostra innovativa ospitata in spazi nuovi, i locali al pianterreno dell’Accademia delle Scienze di Torino, recentemente ristrutturati e restituiti alla città grazie a un contributo della Compagnia di San Paolo. Gli spazi sono quelli dell’ex Tipografia Marchisio. Durante la presentazione in anteprima alla stampa avvenuta questa mattina è stato proprio Alberto Piazza, Presidente dell’Accademia delle Scienze, a ricordare l’importanza dei lavori di restauro del Collegio dei Nobili.
La mostra, come ha ricordato Piero Gastaldo, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo, è promossa nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte e rappresenta un importante esempio di come la collaborazione possa portare a grandi risultati. “Science and society. Oggi più che mai – ha dichiarato Gastaldo - c’è bisogno di creare un dialogo costruttivo fra la società, preoccupata dell’impatto che scienza e tecnologia avranno sul prossimo futuro, e la conoscenza. Torino ha una lunga e importante tradizione di divulgazione scientifica e questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per avvicinare tutti al mondo delle scienze”.
La mostra – come hanno spiegato i curatori Piero Bianucci e Vincenzo Barone - è un viaggio, dall'infinitamente piccolo all’estremamente grande, attraverso le due grandi teorie della fisica del Novecento, quella della relatività generale e quella della meccanica quantistica, con un passaggio nel mondo di mezzo. Guidato dagli studi di Tullio Regge, che fanno da fil rouge tra le sezioni, il visitatore può assistere al dialogo tra l'antico e moderno, in un affascinante percorso tra preziosi manoscritti a sofisticatissime macchine, lettere autografe e visori 3D.
Tra gli oggetti in mostra ve n’è uno unico e particolarmente prezioso: un taccuino di dediche di Adriana Enriques, figlia del matematico Federigo Enriques, inaugurato nel 1921 da Einstein con uno dei suoi aforismi più famosi (“Lo studio e in generale l’amore per la bellezza e la verità sono cose dinanzi alle quali si vorrebbe sempre rimanere bambini”) e firmato da celebri scienziati (Eddington, Planck, Rutherford, Fermi, Marconi) e grandi protagonisti della cultura (Puccini, Mascagni, Bontempelli, Serao, Tagore).
Un ricco programma di eventi collaterali accompagnerà la mostra lungo tutta la sua durata: incontri con grandi scienziati e divulgatori, incroci e contaminazioni con arti figurative, teatro e cinema. Sono previste per le scuole visite guidate alla mostra e laboratori didattici presso Xké? – Il laboratorio della curiosità (per info www.torinoscienza.it) e la città ha già risposto con entusiasmo a questa iniziativa, con più di 100 classi prenotate ai laboratori stessi.