Forests | Experimenting, performance di Mali Weil al Pav
La performance Forest | Experimenting si terrà venerdì 7 e sabato 8 febbraio al PAV – Parco Arte Vivente di Torino e fa parte del percorso di ricerca di Mali Weil sulla foresta, spazio storicamente antitetico e complementare alla città, che qui diventa un luogo in cui ripensare l’essere cittadini e quindi il concetto stesso di cittadinanza.
Sviluppata in una duplice azione, la performance porta il pubblico a interagire e contribuire al processo creativo alimentato da punti di vista e sensibilità diverse date dai due gruppi coinvolti: venerdì 7 febbraio sarà affidata a un gruppo di studenti della scuola media IC Sinigaglia - Succ. Ada Negri di Torino, mentre sabato 8 vedrà performer ed esperti in ambito giuridico e filosofico, ma anche dal mondo dell’attivismo e del design che, stimolati dagli artisti, costruiscono e attivano un protocollo immaginativo, creando, in sinergia con Mali Weil, un corpus di esperimenti mentali pensati per immaginare altre cittadinanze possibili.
La foresta diventa lo spazio-oggetto di una ricerca, tutt’ora in corso, dove accade un processo di de-familiarizzazione che svela quel principio magico-linguistico, che ci assoggetta a nozioni come umano, istituzione, natura, cittadinanza. Unendo il linguaggio performativo a strumenti teorici dell’epistemologia e del design speculativo, Mali Weil invita i visitatori a partecipare alle azioni perdendosi in questo spazio di ricerca, i cui confini coincidono con i limiti storici e geografici dell’immaginario politico occidentale.
La foresta, in questa prospettiva, non è solo lo spazio fisico e concettuale, che impone la ridefinizione della nozione di cittadinanza, ma è soprattutto lo stesso atto del rimettere in discussioni i limiti e il significato del nostro essere cittadini a “fare foresta”.
Foresta è quindi lo spazio che gli esperimenti mettono in atto, riscrivendo di volta in volta la propria cornice concettuale e giuridica, politica e filosofica, attraverso il procedimento narrativo della fictio.
Tale procedimento, sviluppato durante la performance, è in grado di assemblare diversi piani di realtà, al pari di processi come fanno il diritto, ma anche il sogno, la magia, la poesia. La fictio linguistica e performativa, quindi, è premessa e risultato dell’azione proposta, e la configura come un esperimento per istituire zone di azione politica tramite strumenti linguistico-narrativi.
La forma filosofica dell’esperimento mentale e le pratiche immaginative del critical design si fondono in una partitura di political dreaming.
In questo movimento la foresta non è più foresta, ma una polifonia narrativa, rituale, con una duplice funzione critica e ludica, per creare mondi fittizi e “metterli al lavoro”. È qui che diventa centrale il sorprendente potere immaginativo dei ragazzi e la loro abilità di “creare foreste” attraverso un gioco verbale aperto, in grado di istituire la propria realtà senza ridurre o abrogare l’esistente -potremmo definirla una capacità sciamanica data l’agilità con cui dialogano con il diverso.
Forests | Experimenting è il terzo episodio di un processo di forestazione, preceduto da Forests | Recomposing, svoltosi in forma di lecture al Trento Film Festival in aprile e Forests | Unlearning performance presentata a SAAL Biennaal International Performing Arts Festival (Tallinn, EE) in agosto. Oltre alla parte performativa, inoltre, Forests comprende anche un film e un’open school che apre in maniera temporanea e su invito. La ricerca è condotta in partnership con Centrale Fies, Compagnia di San Paolo e curata da Mali Weil.