Eugenio Sinatra alla galleria del Museo d'Arte Urbana
Venerdì 9 marzo 2018, dalle 18.30 alle 21.30, presso la Galleria del Museo d'Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino, si inaugura la personale di Eugenio Sinatra "Femminino a perdere", a cura di Daniele D'Antonio e Edoardo Di Mauro
Fino al 5 aprile, lunedì 17-19 o su appuntamento.
La mostra di Eugenio Sinatra "Femminino a perdere", è un progetto che aggrega due temi cari all’autore: il primo, “donna libera nel tempo e nello spazio”, caratterizzata da nudi femminili ripresi in movimento, in studio, con tempi fotograficamente molto lunghi. E’ un soggetto che compare costantemente nei lavori di Sinatra, variamente declinato, ma sistematicamente proposto, a caratterizzarne la sua cifra fotografica.
Il secondo, “contro la violenza sulle donne”, sempre nudi femminili, sempre ritratti in studio, è la volontà dell’autore di avvicinarsi / avvicinare sé stesso e le sue modelle ad una rappresentazione della violenza di genere (nello specifico la violenza sulle donne) che, partendo da un approccio artistico, non di reportage, di drammatizzazione estetica fatta di simbolismi e mimica, considerasse la traccia indelebile, quand’anche interiorizzata, che segna la vittima della violenza stessa, il proprio bagaglio interiore.
Nasce così l’idea di unire le due collezioni, apparentemente così differenti tra loro, in un unico progetto concettuale che, pur avendo sempre l’immagine femminile come tema centrale, valorizzasse da un lato la ricerca di Eugenio Sinatra, dall’altro aggiungesse corpo e significato al suo particolarissimo modo di ritrarre e di proporre in stampa, in fase successiva, il nudo femminile.
Si è voluto intendere, nella costruzione della mostra, l’elemento immaginario del femminino, inteso come nella citazione di Goethe, attraverso il movimento: la rappresentazione codificata secondo i canoni classici della Bellezza viene ritratta con l’effetto del mosso spinto agli estremi, dove i tratti del nudo femminile, simbolo di perfezione estetica, diventano confusi, evanescenti, ricomponibili esclusivamente attraverso l’immaginario individuale dell’osservatore.