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Cultura San Secondo di Pinerolo

Mostre, al Castello di Miradolo la grande pittura veneta di Tiepolo e del 700

Fino al 14 maggio, in esposizione, una cinquantina di opere provenienti dalla Pinacoteca di Vicenza

È stata inaugurata ieri sabato 25 febbraio, al Castello di Miradolo, la mostra "Tiepolo e il Settecento Veneto". Nelle antiche sale del maniero neogotico, l'esposizione, curata da Giovanni Carlo Federico Villa, si svilupperà intorno a una cinquantina di preziosi capolavori, provenienti dalle sale della Pinacoteca di Palazzo Chiericati di Vicenza, di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, artisti profondamente amati e riconosciuti dalla nobiltà del loro tempo, la cui fama varcò i confini della natia Venezia. 

Un vero e proprio viaggio attraverso dipinti, disegni, acqueforti, incisioni e sculture, che proietterà il visitatore nel Settecento, raccontando l’importanza della pittura veneta, ancora nel XVIII secolo e del ruolo dei Tiepolo, padre e figlio. Prezioso sarà il confronto tra due grandi artisti veneti che si potrà ammirare a San Secondo di Pinerolo fino al 14 maggio.

"L'Estasi di San Francesco di Piazzetta", dipinta nel 1729 per la Chiesa conventuale dell'Araceli di Vicenza, che ritrae il Santo svenuto e sfinito, soccorso da un angelo, è opera esemplare per Tiepolo, con i suoi profondi contrasti chiaroscurali. "L'Immacolata Concezione", dipinta nel 1733-1734, testimonia la raggiunta autonomia del pittore che  libero dal pathos tardobarocco e dalla pratica delle luci artificiali è approdato a una pittura di pura luce, che ripudia l'ombra. Egli ha primeggiato per uno stile senza confronti per qualità e genio inventivo, capace di mettere in scena nelle sue opere rappresentazioni straordinarie. Ha riportato l’arte della Serenissima Repubblica agli splendori cinquecenteschi, imponendola come l’essenza stessa della modernità a livello europeo.

Presenti a Miradolo anche "Scherzi e Capricci", brevi movimenti allegri e veloci, interpretati da Giambattista nelle sue acqueforti, che ci riportano alla tradizione classica con suggestive narrazioni di sacrifici pagani, scene pastorali, paesaggi agresti. Un racconto in quasi cinquanta opere quello che si svilupperà al Castello di Miradolo, con capolavori assoluti della storia dell’arte occidentale, che permetterà di ammirare anche tele riscoperte da recenti restauri: toccante il recupero della Decollazione di san Giovanni Battista di Giandomenico Tiepolo, nel contrasto tra gli incarnati del santo e quelli del boia, le vesti sgargianti e le ombre profonde della passione.

Nelle sale del Castello di Miradolo vengono presentati i grandi temi del secolo dei lumi, dalla pittura di paesaggio alla natura morta, dalle storie mitologiche alle grandi pale d’altare, attraverso le opere dei protagonisti della stagione pittorica europea Settecentesca. Si potranno ammirare gli incunaboli della storia del paesaggio, dalla celeberrima "Prospettiva di rovine con figure" compiuta verso la metà del terzo decennio da Marco e Sebastiano Ricci, tra le opere più note e studiate del Settecento veneto, al Paesaggio con arco trionfale e monumento equestre di Luca Carlevarijs, che introducono ad un affondo sui grandi Maestri veneti, da Aviani a Brisighella a Zais, e sulla natura morta.

Come di consueto la mostra sarà arricchita da una colonna sonora dedicata, appositamente realizzata per questa esposizione dal progetto Avant-dernière pensée. Un'installazione sonora che accompagnerà il visitatore restituendo la suggestione di un'epoca e rimandando alle opere esposte, all'ambiente artistico e alla stagione pittorica cui appartengono.

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