"Contemporary mosaic", il progetto fotografico di Pier Paolo Pitacco
Copernico, operatore di riferimento in Italia nell’offerta di uffici e servizi legati allo smart working, presenta dal 28 febbraio al 19 aprile 2019, presso la sede di Copernico Torino Garibaldi, "Contemporary Mosaic", un progetto fotografico di Pier Paolo Pitacco a cura di Giorgia Sarti. “Il progetto fotografico Contemporary Mosaic ci porta in un viaggio a ritroso nel tempo, dove la bellezza classica dell’antichità rappresentata da sculture dalle forme morbide e sinuose, viene rielaborata attraverso l’occhio e la tecnologia contemporanei e riportata ai giorni nostri.
Un viaggio nel passato, andata e ritorno, all’interno di un percorso che collega antico e contemporaneo, in un’ottica di valorizzazione e recupero degli antichi ideali di bellezza e splendore”. Nasce su questi presupposti il progetto fotografico dell’artista Pier Paolo Pitacco, che ricrea un’antica tecnica artistica riproponendola in chiave moderna. Il fascino dell’artista nei confronti delle forme perfette proprie della scultura classica, si concretizza in questa serie di opere attraverso un sapiente lavoro di scomposizione e ricomposizione di un mosaico virtuale dove il pixel diventa esso stesso elemento compositivo.
La scelta e l’utilizzo del colore ne rafforzano ulteriormente il vigore e l’impatto visivo. Il soggetto ritratto, già opera d’arte, viene catturato nella sua dimensione pittorica e ricreato grazie al processo digitale di ricostruzione del mosaico attraverso un software appositamente realizzato. L’immagine in questo caso viene letteralmente ricostruita pezzo per pezzo, seguendo l’antica tecnica del mosaico. Tale processo permette una lettura nuova e affascinante di una delle più antiche forme di composizione pittorica.
Il mosaico ha orgini molto antiche, intorno al 3000 a.c., e assume un valore virtuoso in epoca rinascimentale rendendo immortali le opere d’arte. Seguendo lo stesso processo concettuale, Pier Paolo Pitacco estrapola dal proprio contesto antiche sculture solitamente destinate a spazi pubblici e dona loro nuova vita all’interno di ambienti privati attraverso un profondo processo di ricostruzione e rivalorizzazione di questa millenaria forma d’arte.”