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Economia

Torino, si risparmia anche sui costi dell'illuminazione pubblica

L'assessore al bilancio spiega i provvedimenti del comune per razionalizzare le spese, conferma gli ulteriori aumenti delle bollette e individua nelle nuove tecnologie la chiave per il futuro risparmio

Spegnere le luci per risparmiare non è un'idea nuova del decreto "Cielo buio" varato dal governo (peraltro ora ridimensionato dalla Commissione Ambiente della camera), il comune di Torino ci aveva già pensato. Come riporta "La stampa" in un articolo-intervista, l'assessore al bilancio Gianguido Passoni presenta i numeri del consumo di energia elettrica della città di Torino fra illuminazione pubblica e edifici comunali nel 2011: 170 milioni di KWh per un fatturato di 30,81 milioni Iva. Decisamente troppi pur considerando un calo dei consumi del 2,5 % rispetto al 2010.
 
Il comune ha dunque agito, come aggiunge Passoni, in due direzioni principali: in primo luogo attraverso interventi specifici come la limitazione al sabato e alla domenica dell'illuminazione decorativa (escluse le piazze principali), la riduzione del tempo di accensione degli impianti di illuminazione di circa 20 minuti o lo spegnimento delle fontane luminose (eccetto quello monumentali); in secondo luogo con la rinegoziazione di contratti e convenzioni volti a alleggerire i costi che gravano sul bilancio.
 
Ai tagli del comune corrispondono però anche aumenti della bolletta, del 15% nei primi cinque mesi del 2012 e, spiega l'assessore, ancora maggiori nella restante parte dell'anno, spiegabili con l'aumento dei prezzi di dispacciamento, trasporto dell'energia e accise. Il futuro sarà soprattutto nel risparmio energetico e negli investimenti su nuove tecnologie.

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