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Economia

De Tomaso: manca offerta cauzionata, lavoratori in mobilità da gennaio

A fine anno gli oltre 816 lavoratori piemontesi della De Tomaso, a cui si aggiungono i 125 della sede di Collesalvetti, verranno posti in mobilità. Questo a causa della mancata presentazione dell'offerta cauzionata

Continua il calvario per i lavoratori della De Tomaso. Non è bastato nemmeno l'ultimo incontro tra gli assessori regionali alle Attività produttive, Giuseppina De Santis e al Lavoro, Gianna Pentenero, i sindacati e il curatore fallimentare, Enrico Stasi, per avere buone notizie. Quest'ultimo ha annunciato di non aver ricevuto alcuna offerta cauzionata di acquisto del marchio da parte dell'unica società - si parla di un gruppo cinese - che fino a oggi ha mostrato un interesse per la De Tomaso.

Non è escluso che l'offerta possa arrivare entro il 31 dicembre, data in cui scade l'ultima proroga della cassa integrazione dei lavoratori. In ogni caso, a questo punto, la procedura fallimentare non si potrà concludere entro fine anno e gli 816 lavoratori piemontesi, a cui si aggiungono i 125 della sede di Collesalvetti (Livorno), verranno messi in mobilità.

La Regione Piemonte e la Regione Toscana si sono comunque impegnate per iscritto a operare, con tutte le iniziative e i mezzi a loro disposizione, a prendere in considerazione e privilegiare le offerte che evidenzino la massima attenzione per le problematiche occupazionali aperte nei territori interessati dal fallimento della De Tomaso e dalla collocazione in mobilità di tutti i suoi dipendenti. Le due regioni si sono ancora impegnate nel dare precedenza ai dipendenti della De Tomaso in mobilità nelle assunzioni avviate dall'eventuale cessionario.

L'incontro si è chiuso con il verbale firmato dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, dai due assessori regionali presenti, dall’assessore al Lavoro del Comune di Grugliasco, Annamaria Centrò, e dalle organizzazioni sindacali.

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