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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia Caselle Torinese

Alenia, la storia di Michele. "Ho 32 anni e non ho futuro"

Un elettricista dell'Alenia ha preso la parola durante l'assemblea andata in scena ieri mattina a Caselle Torinese. Il 32enne si è rivolto direttamente al ministro Fornero con il cuore in mano. "Ho 32 anni e non ho futuro"

"Sono Michele, ho 32 anni e sono in cerca di un futuro". L'operaio Michele Gallo, elettricista all'Alenia di Caselle dove si occupa dei cablaggi del velivolo militare da trasporto C27J, stipendio di base 1.200 euro, prende la parola all'assemblea davanti al ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Parla come se fosse terapia di gruppo. Alla fine dell'intervento ripete le stesse parole iniziali. "Quando l'ho vista piangere in tv - spiega Michele - ho pensato che lei fosse una persona sincera, di cui fidarsi. Non mi faccia ricredere, non voglio pensare che fossero lacrime finte".

Poi aggiunge: "I lavoratori si fidano di lei, sperano che qualcosa cambi. Nella riforma ci sono tante cose che non vanno. Non ci deluda, non vogliamo tornare indietro, vogliamo andare avanti e abbiamo bisogno di qualcuno che ci tuteli". Alla fine dell'assemblea il ministro cerca Michele, gli vuole parlare. Quando lo trova gli stringe la mano, prova a rassicurarlo: "Io faccio la mia parte per aiutarvi". E l'operaio, in modo sincero, la guarda negli occhi e risponde: "Mi fido di lei".

Ai cancelli, Michele, in Alenia da sei anni, racconta ai cronisti e alle tv l'incontro con il ministro, ma anche la vita dura di un lavoratore specializzato con il contratto da metalmeccanico, che vive ancora in famiglia come i tanto disprezzati 'bamboccioni' perché non può permettersi di fare un mutuo con la fidanzata, insegnante precaria. Resta in fabbrica a fine turno per fare straordinario "proprio per arrotondare" quello stipendio che non basta.

Manifestazione Alenia a Caselle 23 aprile 2012



Escono, intanto, in auto, i suo compagni di lavoro. Qualcuno tira diritto, altri si fermano a rispondere. "Il ministro non ci ha convinto, non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire. Ha ricevuto più fischi che applausi", dice Andrea, mentre per Antonio "é stata corretta e coraggiosa perché è la prima volta che un ministro va in una fabbrica e questo è già di per sé un fatto importante". "Ha detto cose importanti sulle limitazioni ai contratti a termine, non sull'articolo 18", sottolinea un altro operaio, mentre Francesco osserva che "é la politica la prima a dovere limitare i privilegi". (Ansa)

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