Stellantis, la protesta arriva a Mirafiori: il 24 febbraio una marcia intorno allo stabilimento
"Non ci rassegniamo a vivere nella capitale della cassa integrazione", ha detto Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra
Una marcia intorno allo stabilimento di Stellantis a Mirafiori. Si terrà il prossimo 24 febbraio e a lanciarla sono stati i rappresentanti della sinistra torinese. Parola d'ordine sensibilizzare sulle tematiche dell’ambiente e del lavoro e per richiamare tutti gli attori coinvolti, da Stellantis alle istituzioni, alle proprie responsabilità per ciò che riguarda il futuro di Mirafiori, già oggi inutilizzata per oltre metà dei suoi spazi.
L'annuncio da parte di Marco Grimaldi e Alice Ravinale di Sinistra Italiana e Sinistra Ecologista. I due hanno sottolineato come negli ultimi tre anni Stellantis abbia accompagnato alla porta, con cospicui incentivi all’esodo, oltre 10.000 dipendenti in Italia. A ottobre, come scritto in esclusiva da Torino Today, tutti gli impiegati e i quadri italiani over 35 hanno ricevuto un ulteriore invito a costruire il loro futuro fuori dall’azienda, con incentivi fino a 120.000 euro.
"Non ci rassegniamo a vivere nella capitale della cassa integrazione, siamo qui per dire che si può e si deve lottare per la piena e buona occupazione nella transizione ecologica dell’economia e del settore automotive. Siamo qui per ribadire che è inaccettabile prevedere altri incentivi mentre nel frattempo i nuovi modelli elettrici come la Panda volano verso la Serbia", spiega Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra.
"La questione è purtroppo molto semplice: oggi a Mirafiori lavorano 12.000 persone, molte delle quali andranno in pensione nel prossimo decennio. I piani di Stellantis, quelli realizzati come l’hub di economia circolare e quelli solo promessi come il 'Green Campus' non prevedono nemmeno una nuova assunzione, ma soltanto lo spostamento del personale attuale", continua Alice Ravinale, capogruppo in Comune di Sinistra Ecologista, "Questo significa che Stellantis intende abbandonare Mirafiori e che Torino perderà 12.000 posti di lavoro nel prossimo decennio, oltre a quelli dell’indotto come stiamo vedendo con la vicenda Lear?".
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