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Economia Leinì

Leinì, accordo con i sindacati: i licenziamenti alla Compuprint saranno 223

I preannunciati 250 licenziamenti sono stati ridotti a 223 (su 273 collaboratori). La Compuprint: "L'accordo è l'unica soluzione che, impedendo la chiusura dell'azienda, ne permette la sopravvivenza"

L' annuncio a inizio aprile fu drammatico: 250 esuberi su 270 dipendenti alla Compuprint di Leinì, azienda specializzata nella produzione di pannelli fotovoltaici. Poi una lunga trattativa con le parti sociali . L'azienda adesso fa il punto della situazione, spiegando i motivi del ridimesionamento. Compuprint (allora Sferal) ha iniziato il proprio percorso a marzo 2007 attraverso una serie di investimenti compiuti all’insegna dello sviluppo di prodotti e mercati delle stampanti e anche di nuove attività.

"Purtroppo l’azienda ha dovuto scontrarsi con una serie di situazioni negative e susseguitesi nel corso di questi ultimi anni. Innanzitutto - dicono dalla Compuprint - una dimensione strutturale troppo costosa rispetto ai margini imposti dal mercato e ai ridotti volumi di affari . L’azienda ha quindi dovuto effettuare un ulteriore investimento per spostarsi dal sito di Caluso a quello più piccolo e meno costoso di  Leinì, con l’intento di rendersi competitiva senza ledere, o ledendo il meno possibile, il personale oltre che i clienti e i fornitori".

La crisi si è fatta sentire e Compuprint si è vista così dimezzare il proprio fatturato delle stampanti industriali. In questi anni l’azienda ha quindi continuato a soffrire per le perdite e gli indebitamenti e ha raggiunto il punto di insostenibilità. "Riguardo l’accordo con le parti sociali - si legge in una nota - Compuprint lo ritiene all’insegna della ragionevolezza e del senso di responsabilità di tutte le parti firmatarie, che hanno saputo evitare barricate che avrebbero definitivamente leso le speranze di futuro per Compuprint e per i suoi lavoratori. L’accordo è l’unica soluzione che, impedendo la chiusura dell’azienda, ne permette la sopravvivenza e quindi mantiene la speranza di un rilancio consentendo, fra le altre, di salvare l’occupazione almeno di una parte importante dei suoi lavoratori".

I preannunciati 250 licenziamenti sono stati ridotti a 223 (su 273 collaboratori). Gli ammortizzatori sociali consisteranno in un anno di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria, CIGS, con possibilità di proroga di un ulteriore anno, e di successivi due-tre anni di mobilità a seconda dell’età anagrafica e rappresentano uno “scivolo” destinato a chi non potrà essere reintegrato, per favorirne il reinserimento lavorativo. Grazie a questo “scivolo” molti lavoratori potranno anche agganciare il prepensionamento.

"Compuprint  - conclude la nota - continuerà ad essere impegnata a sviluppare il mercato delle stampanti mantenendo il presidio della ricerca e sviluppo e di alcune attività di supporto ai clienti. Non demorderemo relativamente al fotovoltaico, contando su di una realistica previsione di riapertura del mercato, sul sostegno del sistema bancario e sul supporto della Regione Piemonte già da tempo promesso".

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