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Sabato, 20 Aprile 2024
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Piazza San Carlo, protesta della Coldiretti contro il "caro frutta"

Gli agricoltori di Coldiretti definiscono "un'assurdità economica senza confronti" il rincaro dei prezzi sulla frutta: "I ricavi non coprono neppure i costi di produzione". Colorata protesta in piazza

Sui banchi del mercato le pesche si trovano a circa 1 euro al chilo in questa stagione, ai produttori però 5 chili di pesche valgono solo un caffè. E' questa la denuncia lanciata oggi da Piazza San Carlo a Torino dagli agricoltori di Coldiretti che definiscono “un'assurdità economica senza confronti” il rincaro dei prezzi sulla frutta. “I ricavi in campo da parte dei frutticoltori non coprono neppure i costi di produzione – commenta Coldiretti Piemonte -. Inoltre il consumatore paga sempre molto care le pesche al momento dell'acquisto a causa di un sistema commerciale e distributivo che applica ricarichi fino al 500 per cento rispetto al prezzo pagato agli agricoltori”.

Un sistema economico che colpisce l'anello iniziale e quello finale della filiera, cioè produttore e consumatore, diventato ormai insostenibile per gli agricoltori che oggi, a Torino, preferiscono regalare le pesche ai più poveri piuttosto che venderle a prezzi stracciati. Coldiretti, con l'aiuto del Gruppo Abele, il Banco Alimentare del Piemonte, il Sermig e la Mensa dei Francescani ha individuato i punti di accoglienza delle categorie economicamente più disagiate a cui invierà 10 pulmini contenenti 10.000 chilogrammi di frutta.

“Abbiamo scelto una nuova strada per evidenziare un problema che assilla le nostre imprese frutticole – affermano Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa  presidente e direttore di Coldiretti Piemonte -. Accanto alla denuncia all'opinione pubblica del basso prezzo delle pesche in campo, alla loro distruzione e successivo interramento, abbiamo preferito donarle alle categorie socialmente ed economicamente più deboli”.

Protesta della Coldiretti contro il "caro frutta"



Un gesto di buon senso che attirerà l'attenzione di cittadini e istituzioni; la Regione Piemonte ha già incontrato la scorsa settimana gli agricoltori informandoli della situazione critica in tutta Europa, in particolare per quanto riguarda le pesche. La maturazione contemporanea, in questa stagione estiva, dei frutti italiani, francesi e spagnoli ha fatto sì che venissero riversate sul mercato grandi quantità di pesche, facendo così crollare i prezzi pagati ai produttori. A fronte dell'elevata quantità di frutta, la Commissione Europea ha intenzione di non intervenire con ritiri straordinari, preferendo destinare le eccedenze a forme di aiuto alimentare, appello raccolto oggi a Torino con l'iniziativa “Pesca della Solidarietà”.

Sempre da Piazza San Carlo, a sostegno dei prodotti ortofrutticoli italiani, sono stati presentati oggi i “Guardiani gialli del Made in Italy”, volontari di Coldiretti che avranno il compito di girare nei negozi e nei supermercati e verificare che la tracciabilità dei prodotti alimentari sia garantita, per evitare le speculazioni a danno delle produzioni italiane e, in particolare, di quelle locali. I casi sospetti verranno poi segnalati tempestivamente all'Asl, alla Guardia di Finanza e al Nucleo antisofisticazioni.

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