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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Mirafiori Nord / Corso Giovanni Agnelli

Restyling per Mirafiori e Grugliasco, Fiat chiede una nuova cigs

Un anno di tempo per poter sistemare le due sedi. In tale periodo oltre 6mila lavoratori godrebbero della cassa integrazione straordinaria per "riorganizzazione aziendale"

Gli stabilimenti di Mirafiori e di Grugliasco della Fiat si preparano ad un restyling che permetterà un ammodernizzamento e un ampliamento delle aree dedicate ai siti produttivi e ad un adeguamento agli standard di qualità Fiat-Chrylser grazie al potenziamento, ad esempio, delle infrastrutture informatiche o ad un miglioramento di tutta la sicurezza. Migliorie che però per essere realizzate hanno bisogno di tempo: ecco allora che la Fiat ha avviato una procedura per il rinnovo della cassa integrazione straordinaria proprio per "riorganizzazione aziendale".

Un anno il tempo necessario a Fiat per mettere in campo tutti gli adeguamenti previsti, fino a settembre 2015. Dodici mese che toccherebbero, da quando chiesto, tutti i 6.270 lavoratori impegnati nel torinese. Durante tale periodo, ha precisato l'azienda, proseguiranno le produzioni della Alfa Romeo Mito a Mirafiori, della Maserati Quattroporte e Ghibli a Grugliasco e delle scocche per i modelli Maserati GranTurismo e GranCabrio nell'Unità Sottogruppi Lastratura.

La proposta della Fiat sarà argomento di discussione con sindacati in riunioni previste nei prossimi giorni sia in sede aziendale che in Regione. "La comunicazione per l'avvio della procedura è un adempimento burocratico - dice Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom -, però in una situazione di grande incertezza come quella che stiamo attraversando poteva rappresentare l'occasione per avere maggiori ragguagli, anche formali, rispetto agli investimenti industriali per Mirafiori. In verità si è trattato ancora una volta di un'occasione persa, che speriamo di poter recuperare negli incontri che ci saranno nelle prossime settimane, perché la comunicazione è assolutamente generica: ancora una volta - conclude Bellono -, oltre alla certezza della cassa, quel che ad oggi resta sono le semplici dichiarazioni verbali dell'azienda ma mancano impegni e programmi precisi, verificabili e esigibili".

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