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Autoriparatori all'attacco: "No all'abolizione del bollino blu"

La Regione Piemonte ha approvato un ordine del giorno per abolire il bollino blu. Ma la mossa non piace a chi da quel bollino ci guadaganava: ovvero i meccanici

La mossa della Regione Piemonte, che con voto unanime di tutti i consiglieri ha approvato l'ordine del giorno per abolire il bollino blu, non piace a chi da quel bollino ci guadaganava: ovvero i meccanici. La Giunta adesso ha tremi di tempo pe presentare un provvedimento per l'eliminazione del bollino blu a partire già dal 2012. Il presidente regionale di Cna Autoripartori, Francesco Circosta, non risparmia le critiche per un provvedimento che considera senza alcun senso: "E' veramente singolare che la Regione, per iniziare un percorso di semplificazione, abbia pensato di abolire il bollino blu, strumento che, da sempre, ha rappresentato il fiore all'occhiello degli enti locali piemontesi per il controllo delle emissioni in atmosfera delle auto".

La proposta di abolizione del Bollino Blu, presentata dal presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo. "Anche il metodo - osserva - è sbagliato. Se c'erano dei motivi di perplessità o necessità di cambiamenti la Regione avrebbe potuto interpellare le associazioni di categoria. Non ci siamo mai sottratti alla possibilità di discutere modifiche o nuove proposte. Per la Cna il controllo periodico delle emissioni delle autovetture, ad un costo minimo (13 euro) garantisce il miglioramento della qualità dell'aria e quindi la riduzione dell'inquinamento, che è l'obiettivo prioritario che si voleva raggiungere con questo provvedimento. Chiediamo quindi al presidente della Regione Cota, al presidente del Consiglio regionale Cattaneo e ai gruppi consiliari del Piemonte di voler riconsiderare la proposta".

Per gli autoriparattori non sono tempi facili e questa ulteriore "mazzata" rischia di pesare davvero molto. La crisi per il settore "é anche strutturale. La contrazione - sottolinea Circosta - è costante dal 2001: i meccanici sono diminuiti del 6,3%, con un calo di fatturato di oltre il 20%, dovuto alle strategie post-vendita delle case produttrici con tecniche di fidelizzazione del cliente, concessioni di garanzie prolungate anche per gli usati. Le case automobilistiche hanno un forte interesse verso i volumi economici di un mercato della riparazione stimato attorno ai 30 milioni di euro".

(ANSA)
 

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