Volantini contro il campo nomadi, a Villaretto nasce un comitato
Nell'ultima riunione di quartiere i cittadini hanno messo nero su bianco tutti i problemi della zona. Intanto la circoscrizione ha votato una mozione contro la realizzazione di un campo rom
I residenti del Villaretto si sono riuniti negli scorsi giorni per fare il punto della situazione sui problemi che attanagliano da tempo il quartiere. In un volantino divulgato porta a porta i cittadini hanno espresso le loro perplessità su alcune situazioni che non hanno avuto evoluzioni positive nel corso degli ultimi anni. Dalla questione della raccolta differenziata passando per i danni alle vetture, la mancanza di servizi e i furti nei campi dei coltivatori e nelle abitazioni.
Ma a tenere tutti con il fiato in sospeso è sempre l'ipotetica realizzazione di un campo nomadi in strada del Francese, al confine tra le città di Torino e Borgaro. Un progetto che non sarebbe mai stato preso in considerazione secondo gli assessori del Comune. Peccato che tutto il quartiere continui a non essere dello stesso avviso. “In primis formeremo un nuovo comitato che porterà la nostra voce nelle sedi appropriate – si legge nel manifesto affisso sui portoni della zona -. Il degrado è stato portato qui dalle istituzioni stesse che evidentemente non hanno ancora tenuto conto di ciò che pensiamo noi”.
Solidarietà ai residenti del Villaretto è arrivata anche durante l'ultimo consiglio della circoscrizione Sei. La mozione scritta dalla presidente Nadia Conticelli e dal capogruppo della Lega Nord Enrico Scagliotti è stata votata all'unanimità dal resto del consiglio. “Faremo il possibile per evitare la costruzione di un campo nomadi in una zona che ha già due grossi problemi, via Germagnano e strada dell'Aeroporto – denuncia Scagliotti -. La circoscrizione Sei non deve diventare la calamita dei problemi della città”.
Dello stesso parere anche la presidente Conticelli. “Guardiamo al Villaretto come ad un quartiere nuovo che necessità di servizi e quindi di un grosso impegno da parte delle istituzioni – dichiara la presidente -. Capiamo cosa provano i residenti in questo momento. E' nostra intenzione andare oltre i campi nomadi ma allo stesso tempo non ne vogliamo altri sul nostro territorio”.