La picchiava davanti ai figli, non la lasciava uscire se non per lavoro o per fare la spesa, era addirittura arrivato a cronometrare il tempo che lei impiegava per tornare dal lavoro. Alla fine è stato arrestato. È la storia di un 45enne di Rivoli, messo in manette dalla polizia con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza assistita.

Violenze perpetrate ai danni della sua convivente, che poche notti fa sono sfociate in una discussione all’interno della quale la donna è stata presa per i capelli e ha dovuto subire un pugno al volto e un calcio alle costole. Il tutto è avvenuto in presenza dei figli minorenni.

Presentatasi al pronto soccorso, le sono stati diagnosticati due traumi: uno al viso – arcata dentaria e labbro inferiori – e l’altro alla parte destra del torace. Dall’ospedale la storia è quindi finita al commissariato di polizia e l’uomo è stato immediatamente fermato.

La donna ha raccontato che le violenze erano iniziate nel 2012, quando lei era in attesa del primo figlio – durante i primi mesi di gravidanza il compagno le aveva procurato un occhio nero con un pugno – e si manifestavano anche sotto forma psicologica. Non solo. L’uomo la maltrattava anche i presenza dei figli e ciò le aveva provocato un forte disagio fino a farla soffrire di attacchi di panico.

L’uomo, con alle spalle un passato di precedenti per stalking nei confronti dell’ex moglie, non voleva che la compagna andasse a lavorare ed era geloso al punto da misurare il tempo da lei impiegato per tornare dal lavoro. Ora dovrà rispondere di numerose accuse, tra cui lesioni e maltrattamenti in famiglia aggravati poiché commessi in presenza di minori e ai danni di una donna in stato di gravidanza.