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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ivrea / Corso Vercelli, 165

Troppa violenza nel carcere di Ivrea, gli agenti proclamano lo stato di agitazione

Iniziativa dell'Osapp: "Verso il personale solerzia solo nel prendere provvedimenti disciplinari, ma nessuna tutela"

La polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Ivrea ha proclamato lo stato di agitazione dopo gli ultimi episodi di violenza avvenuti all'interno del penitenziario.

L'iniziativa è dell'Osapp, sindacato autonomo del corpo, "preso atto dell’assoluto immobilismo dell’amministrazione penitenziaria - scrive il segretario regionale Amerigo Barassi - rispetto al continuo dilagare di episodi di violenza perpetrati dalla popolazione detenuta all’interno dell’istituto, nonché la continua e ormai cronica carenza di personale nel ruolo ispettori-sovrintendenti e agenti-assistenti, la gravissima situazione che coinvolge il personale in merito alla programmazione dei servizi ed alla copertura dei relativi posti di servizio, le pessime condizioni alloggiative della caserma".

Secondo il sindacato, c'è un "sempre più grave disinteresse da parte della dirigenza penitenziaria, attenta esclusivamente al benessere ed ai bisogni dell’utenza detenuta, mentre scarsa e inadeguata è l’attenzione nei confronti dei lavoratori e della loro sicurezza, evidenziati e confermati dai recenti gravi episodi che hanno coinvolto tutti gli operatori del settore. Difficile comprendere i motivi per il quale l’amministrazione riesce a prendere con immediatezza qualsiasi provvedimento di natura disciplinare nei confronti del personale, mentre non riesce a dare risposte concrete a tutela dei lavoratori nonostante le recenti e ripetute violenze poste in essere da alcuni reclusi che, trasferiti da un piano all’altro, continuano imperterriti ad assumere un atteggiamento non consono alle norme dell'ordinamento penitenziario".

Ci sono poi "le recenti assegnazioni nell’ambito regionale di detenuti sottoposti a grande sorveglianza, psichiatrici e tendenzialmente violenti ed aggressivi, per motivi di ordine e sicurezza-opportunità", che "sono divenute ormai troppe e insostenibili mentre le difficoltà operative sono evidenti e si moltiplicano nel momento in cui non vi sono figure di comando che possano essere in grado di affrontare tali avversità".

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