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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Il bus corre e brucia il rosso, gli autisti Gtt preparano la querela

"Non è un'azione per difendere quello che viene ripreso nel video, ma per difendere la categoria". Le parole sono del segretario Usb Leonardo Locci che sta preparando la querela contro l'autore del video. "Quelle parole ci hanno offesi tutti"

Il video che sta girando sulla rete ormai da oltre un giorno, in cui è ripreso un pullman Gtt al termine del servizio notturno che, rientrando in deposito, va ad una velocità che supera i limiti e passa con il rosso, sta portando dietro di sé un mare di polemiche. Non solo quelle che si scagliano contro l'autista, reo di non aver rispettato il codice della strada, ma anche quelle - più forti - dei guidatori stessi dei mezzi pubblici, stanchi di essere presi di mira sempre e comunque. Tanto che ora stanno preparando un'azione legale, una querela per diffamazione nei confronti di colui che ha ripreso il mezzo pubblico nella sua corsa verso il deposito.

"Non si tratta di un'azione per difendere la scorrettezza fatta dal dipendente del Gruppo Torinese Trasporti - ci chiarisce subito Leonardo Locci, segretario regionale dell'Usb Trasporti del Piemonte -, ma vogliamo difendere la categoria. Non si può fare di tutte l'erba un fascio solo per denigrarci". E' arrabbiato Locci per quanto scalpore e sdegno sta suscitando il video caricato sulla rete. Sono arrabbiati anche centinaia di autisti che non si riconoscono in quel video e che gli insulti, ciononostante, se li sono presi. Nessuno di loro vuole difendere il collega, a cui potrebbero seguire azioni disciplinari da parte dell'azienda che ha già avviato una commissione d'inchiesta interna per la verifica dei fatti. "Siamo quasi 2.500 autisti, ci sono alcune mele marce, ma non siamo tutti uguali", dice ancora Locci a cui fa seguito la Gtt stessa: "Quanto affermato dall'autore del video nei confronti dell'intera azienda Gtt e dell'insieme dei suoi lavoratori rappresenta una affermazione diffamatoria e lesiva dell'immagine dell'azienda stessa".

VIDEO: IL FILMATO DELLE POLEMICHE DEL BUS CHE CORRE >>

Risalire all'identità dell'autore del filmato potrebbe essere più semplice di quel che si pensa. Non solo perché lui stesso dice nome e cognome alla fine del video, estremi che potrebbero comunque essere falsi, ma se quei tre minuti e poco più girati con il cellulare sono stati davvero consegnati a Polizia municipale, stradale e Comune di Torino - come viene minacciato - allora potrebbe essere una ricerca dal risultato immediato. "Se il video è stato consegnato alle forze dell'ordine, in quanto parte lesa e come organizzazione sindacale Usb - ci dice ancora Locci - chiederemo di avere gli estremi di questa persona".

La faccenda quindi è ben lontana dall'essere chiusa. Nel periodo storico in cui viviamo anche un breve filmato riesce a sollevare un polverone del genere. La dimostrazione è palese. Il sindacalista Locci ci lascia con una domanda retorica che porta la mente allo sport, alla prova televisiva in particolare. "Senza voler difendere quello che ha fatto l'autista, secondo noi il contachilometri dell'autovettura dell'autore del filmato non dovrebbe costituire una prova valida. Possiamo discutere sui semafori rossi, ma chi ci dice che il contachilometri non fosse rotto?"

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