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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Settimo Torinese / Via Filippo Turati 2

Neonato ucciso: la madre aveva nascosto la gravidanza anche al compagno

"Pensavo di non essere incinta". Ha detto di ricordare il parto, ma non il lancio del figlio dal balcone

Ha nascosto la sua gravidanza a tutti, compreso il compagno. Che ha raccontato di avere sentito un "miagolio" all'alba di ieri, martedì 30 maggio 2017, quando lei ha partorito, da sola, nel bagno dell'appartamento al secondo piano del palazzo di via Turati 2 a Settimo Torinese.

Valentina Ventura, 34 anni, arrestata dai carabinieri per avere gettato dal balcone il bimbo appena partorito (si tratta di un'ipotesi investigativa, precisano gli investigatori che hanno trovato tracce di sangue dappertutto, anche sul balcone da cui sarebbe avvenuto il lancio), sembra non rendersi conto del crimine commesso.

Dopo l'interrogatorio e l'arresto della scorsa notte, è stata trasportata all'ospedale Sant'Anna di Torino in attesa di essere trasferita nel carcere delle Vallette. Ha fatto ammissioni sul parto ma dice di non ricordare il resto.

"Ha colpito - sostiene il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando - l'apparente normalità del comportamento della donna, che aveva partorito alle prime luci del giorno e poco dopo aveva accompagnato l'altra bimba all'asilo. Quando ha saputo che sarebbe stata trattenuta, ha avuto un moto di stupore. Farla visitare in ospedale è stato uno scrupolo nostro e dei carabinieri, perché eravamo più agitati noi di lei".

Tutte le persone che le stavano di fianco non si sono rese conto che fosse incinta, neanche, a quanto pare (ma la circostanza è al vaglio degli investigatori) il papà del bambino, che ha due anni più di lei e a cui, dopo il parto, ha raccontato che aveva avuto delle mestruazioni molto abbondanti. "Pensavo di non essere incinta - ha detto Valentina - perché avevo normalmente il ciclo".

Tra le circostanze al vaglio degli investigatori come movente dell'infanticidio c'è il fatto che il compagno e l'altra bambina della coppia, tre anni, che è stata affidata alla sorella di lei, soffrono di una stessa patologia ereditaria.

Il corpo del neonato, che i medici dell'ospedale Regina Margherita di Torino avevano chiamato Giovanni, verrà sottoposto all'autopsia disposta dal pm Lea Lamonaca. L'esame verrà eseguito dal medico legale Patrizia Mazzucco.


  
 

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