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Cronaca Vanchiglia / Corso Belgio

Prestiti al 300% annuo all'imprenditore, preso usuraio con 35mila euro nella cassaforte

Il malvivente, un 70enne, è stato arrestato in corso Belgio dopo avere incassato una rata. E' ai domiciliari per ragioni di età

Un imprenditore residente nel Torinese è stato vittima per un mese di uno spietato usuraio fino a martedì 9 maggio 2017, quando ha avuto il coraggio di confidarsi con gli agenti del commissariato Barriera di Milano.

E' stato individuato da alcuni agenti che lo conoscevano mentre passeggiava fuori dalla sede di via Botticelli 114 e condotto all'interno, dove ha raccontato il suo incubo.

A inizio aprile un conoscente, sapendo delle difficoltà economiche, gli aveva presentato suo padre, un italiano di 70 anni. Con lui si era accordato per un prestito di 9mila euro lasciandogli in mano tre assegni postdatati di 3mila euro ciascuno e le seconde chiavi del suo suv. I primi due assegni sarebbero stati incassati, il terzo riconsegnato all'imprenditore con le chiavi in cambio di denaro in contante.

Al momento della consegna del denaro, però, il 70enne gli aveva messo in mano soltanto 4.600 euro in contanti dicendo che era la somma dovuta per due dei tre assegni. I 1.400 euro di differenza (tra i 6mila incassati e i 4.600 prestati) erano evidentemente gli interessi del prestito, pari quindi a quasi il 25% della somma su base mensile (quasi il 300% annuo). Per il rimborso dei restanti 3mila euro la vittima non avrebbe dovuto sgarrare altrimenti sarebbe incorso in "spiacevoli episodi".

Martedì avrebbe dovuto essere, appunto, il giorno del pagamento della rata da 3mila euro. Il luogo stabilito era la filiale di una banca in corso Belgio dove l'imprenditore si è presentato, accompagnato dalla polizia in borghese, con una busta contenente la somma. L'usuraio li ha incassati consegnandogli l'assegno e le chiavi. A quel punto è stato arrestato in flagranza di reato e messo ai domiciliari per l'età.

A casa dell'usuraio i poliziotti hanno scoperto una cassaforte che conteneva 35mila euro in contanti, numerosi assegni bancari di vari importi, alcuni privi di beneficiario e data, altri intestati a suo nome, un’agenda riportante le entrate e uscite di denaro ed anche i tassi d’interesse praticati nei confronti delle vittime, che si attestano tutti (come nel caso dell'imprenditore) tra il 20% e il 25% mensile.

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