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Cronaca

Amauri dal giudice dopo la Ferrari in divieto: "L'italiano lo capisco poco"

Il giocatore era stato accusato di oltraggio a pubblico ufficiale per aver rivolto presunti insulti alle forze dell'ordine che lo avevano multato per aver parcheggiato la Ferrari in divieto di sosta

Non aveva bevuto né insultato i carabinieri che lo stavano multando. Si è difeso così Amauri, l'attaccante del Torino ieri in tribunale per rispondere all'accusa di oltraggio a pubblico ufficiale piovutagli nei suoi confronti dopo un fatto avvenuto cinque anni fa. 

Riavvolgendo il nastro, nell'agosto del 2010 - quando ancora vestiva la maglia della Juventus - Amauri era stato multato a Moncalieri per aver parcheggiato la sua Ferrari in divieto di sosta. Indispettito, pare che il giocatore avesse rivolto alcuni insulti ai carabinieri che gli stavano contestando l'infrazione, rendendosi quindi colpevole anche di oltraggio a pubblico ufficiale. 

Cinque anni dopo Amauri è andato in aula a spiegare le sue ragioni, dicendo di aver sì sbagliato quella sera, ma di non aver rivolto alcun insulto agli ufficiali né tantomeno di aver bevuto, anche se avrebbe più volte detto di non ricordarsi esattamente le circostanze di quella turbolenta giornata. 

Infine, ha voluto aggiungere che il disguido con i militari sarebbe stato causato anche dalla sua poca dimestichezza con la lingua italiana

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