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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Truffavano i sacerdoti promettendo false eredità: sgominati truffatori

Una banda di truffatori è stata sgominata dalla polizia postale. Le indagini erano partite la scorsa estate: i truffatori avevano raggirato una trentina di religiosi, incassando circa 200mila euro

Lasciti ed eredità (inesistenti) erano promessi a parroci e reggenti di monasteri e conventi, chiedendo loro di pagare le spese legali tramite vaglia. Una tecnica che aveva permesso di fruttare ad una banda, formata da sei torinesi, circa 200mila euro, mettendo a segno una trentina di colpi. A scoprirli, la polizia postale, che ha arrestato un giovane di 19 anni e denunciato altri cinque componenti dell’organizzazione.

Le indagini per risalire ai sei sono iniziate la scorsa estate a Torino, in seguito ad alcuni prelievi di denaro contante, anche per ingenti importi, da parte di parroci, suore e istituti religiosi in genere. La polizia, dai successivi accertamenti, ha poi avuto conferma che i beneficiari di alcuni vagli apostali erano sempre le stesse persone; si è così ipotizzato che l’invio di denaro fosse riconducibile ad un’organizzazione dedita alle truffe, predisponendo anche alcuni servizi di appostamento presso delle filiali postali di Torino. Così è stato fermato V. M., nell’atto di incassare un vaglia postale a lui diretto, proveniente da un convento di Rieti.

La persona fermata confermava di avere agito per conto di altri soggetti. In questo modo si è potuti risalire agli altri membri della banda, facendo finire in manette T.C., italiano di 19 anni. Sono italiani anche i cinque denunciati, tutti di età compresa tra i 29 e i 45 anni.

Nelle loro abitazioni sono stati sequestrati materiale informatico e telefonico, schede sim e altra documentazione (ancora al vaglio della polizia), nonché somme di denaro. Si è potuto accertare che le truffe andate a segno erano una trentina, e che avevano fruttato circa 200mila euro; denaro poi speso prevalentemente in giochi d’azzardo on line.

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