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Cronaca

Presentato il Torino Pride: sotto la Mole la rivendicazione dell'uguagliaza

Simbolo del Torino Pride è la Mole Antonelliana colorata d'arcobaleno sul cui cielo s'intagliano alcune nubi, perchè gli ostacoli sono sempre in agguato

Il 28 giugno si terrà il Torino Pride ed oggi, sotto i piedi della Mole, gli organizzatori hanno esposto la ratio che guida l'intero progetto, giunto ormai alla sua nona edizione.

A farla da padrone uno slogan dai toni forti: "La diversità è un diritto, l'uguaglianza è un dovere", la linea direttrice lungo la quale si muove l'intero progetto, volto alla protezione, tutela e rispetto delle tematiche LGBTTIQ.

Il 28 giugno non è un giorno qualunque. A spiegarlo con convinzione Christian Pallarin, che racconta la "rivolta di Stonewall", avvenuta nel 1969 in un bar gay di New York, primo vero episodio che vide contrapposti 2000 dimostranti contro 400 poliziotti.
A 45 anni dall'episodio di Stonewall, le rivendicazioni verso i diritti di uguaglianza si trasformano in una vera e propria "onda pride" che attraverserà tutta l'Italia.

Il simbolo del Torino Pride, come afferma Alessandro Cuore, suo ideatore, rappresenta null'altro che la Mole, colorata d'arcobaleno sul cui sfondo si disegnano delle piccole nubi, perchè "gli ostacoli sono sempre dietro l'angolo".

Presente in conferenza stampa anche Ilda Curti, assessore comunale alle Pari Oppurtunità, che non perde l'occasione per ribadire la necessità di allargare il raggio delle vedute. "Stiamo crescendo insieme - afferma Ilda Curti -. Il Pride è patrimonio della città e le banali polemiche che lo rincorrono si riducono ad essere solo noiose".

I diritti per cui da sempre ci si batte sono la depatologizzazione della transessualità, il matrimonio per le coppie gay, l'accessibilità per le unioni civili, le adozioni di minori per i singoli cittadini, il riconoscimento del genitore non biologico. Diritti che, malgrado non vengano riconosciuti e tutelati dalla legge, ritrovano nella popolazione, un consenso già più favorevole. Ma sono ancora tanti i passi da fare. E l'onda pride mira proprio a questo.

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