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Cronaca Centro / Via Riberi

"Quel palazzo di cinque piani sotto la Mole non lo vogliamo"

Il comitato spontaneo di cittadini "Salviamo la Mole" si oppone alla costruzione di un palazzo di 5 o 7 piani all'angolo tra via Riberi e via Ferrari, a pochi metri dal monumento simbolo di Torino

Quel lussuoso palazzo di cinque piani all'angolo tra via Riberi e via Ferrari, proprio sotto la Mole Antonelliana, i cittadini che si sono riuniti nel comitato spontaneo "Salviamo la Mole" proprio non lo vogliono. Nelle scorse settimane Comune di Torino e Soprintendenza avevano ipotizzato di abbassare di qualche metro il progetto. Ma non è questione di "metro più o metro meno", dicono i residenti della zona:  "Quel palazzo non si deve fare, né ora né mai. Di cinque o di sette piani che sia. Non accetteremo nessuna mediazione". Nel caso il Consiglio comunale non ritiri la variante, sarà probabile una lunga serie di ricorsi, a partire dal Tar.

Mauro Barrera, presidente del Comitato
, in una riunione tenutasi mercoledì, spera che si arrivi a una soluzione in tempi brevi: "Dopo la grande mobilitazione popolare, 850 firme contrarie raccolte in poco meno di un mese, speriamo che i nuovi eletti in Sala Rossa revocheranno le scelte dei loro predecessori. Altrimenti adiremo alle vie legali, perché il Comune ha commesso alcune irregolarità".

Emanuela Zanda, che del comitato Salviamo la Mole è vice-presidente, racconta ulteriori dettagli: "Nel 2009 gli uffici di tutela dei beni architettonici avevano invitato il Comune a salvaguardare l’area intorno alla Mole, perché ha un valore storico e ambientale. L'anno scorso quegli stessi uffici hanno dato invece parere positivo al progetto di un palazzo, oggetto di variante, alto 7 piani. Ora si vuole ritornare ai vecchi 5 piani, tra l'altro già bocciati dalla stessa Soprintendenza? E' una follia".

La situazione è complessa
. Il Ministero si riserva di fare ulteriori valutazioni e la Soprintendenza non ha ancora espresso un parere definitivo. Ma i residenti si opporranno strenuamente a un palazzo di quell'altezza a pochi emtri dal simbolo di Torino. I progettisti hanno spiegato il loro punto di vista. Il palazzo non "oscurerà" in alcun modo la Mole Antonelliana, né pregiudicherà la visibilità del monumento simbolo. Accusano i media di rappresentare l’edificio attraverso "brutte ricostruzioni e fotomontaggi fatti con pezzi di prospetti schematici tratti dal progetto e colorati di giallo fosforescente. L’effetto è quello di un’icona caricaturale che pregiudica qualsiasi successiva considerazione di merito”.

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