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Cronaca

Torinesi rimandati in sicurezza stradale per l'allaccio (di tutte) le cinture

Direct Line rivela: il 10% dei torinesi ammette di non allacciare le cinture di sicurezza, mentre il 30% non conosce la normativa per il trasposto dei bambini. Solo il 47% impone l'utilizzo delle cinture anche nei sedili posteriori dell'automobile.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Che siano amate o odiate, le cinture di sicurezza sono senza dubbio tra i più importanti meccanismi di sicurezza per chi si trova alla guida o all'interno di un'automobile. A otto anni dall'entrata in vigore della legge che rende obbligatorio l'uso delle cinture di sicurezza per tutti i passeggeri presenti nell'abitacolo della vettura, il Centro Studi e Documentazione Direct Line - la più grande compagnia di assicurazione auto on line - ha voluto interrogare gli automobilisti torinesi sul rapporto e sull'uso di questo fondamentale dispositivo di sicurezza.

Buono, ma non troppo: così potremmo definire l'atteggiamento dei torinesi a 8 anni dall'obbligo delle cinture posteriori e dal più che ventennale obbligo delle cinture. Ad affermare chiaramente di utilizzare le cinture sempre è infatti il 90% degli intervistati, una percentuale alta, ma che evidenzia la resistenza di una minoranza di automobilisti che ancora non rispetta le regole in materia. Il restante 10% che manca all'appello dei diligenti, infatti, si divide tra coloro che usano la cintura qualche volta (2%), quelli che la indossano solo quando siedono sul sedile anteriore (4%), coloro che non la allacciano quando sono vestiti eleganti per paura di stropicciare l'abito (2%) e quelli che dichiarano sfacciatamente di non utilizzarla mai (2%).

Spostando l'attenzione sui passeggeri, piccoli o grandi che siano, la situazione fra gli automobilisti torinesi non è delle più rosee: dal sondaggio emerge infatti che a conoscere la normativa per il corretto trasporto dei bambini in auto e a prestare l'adeguata attenzione affinché le cinture dei più piccoli siano allacciate nel modo giusto è il 70% dei torinesi. Tra coloro che ammettono di non essere informati troviamo un pentito 5% che afferma di volersi documentare e un 7% che dichiara invece di non conoscere la normativa e che il proprio intuito e la propria guida sono sufficienti a salvaguardare la sicurezza dei piccoli passeggeri. Un 18% si dichiara invece disinformato in quanto non ha mai trasportato bambini nella propria macchina.

Decisamente negativo invece il dato relativo agli ospiti seduti sui sedili posteriori della vettura: solo il 47% dei guidatori torinesi si accerta che anche i compagni di viaggio seduti nel retro allaccino le cinture. Più della metà degli intervistati (53%) non presta attenzione a questa pratica lasciando libera scelta ai passeggeri adulti (35%) o perché convinti che l'uso delle cinture non sia fondamentale per i sedili posteriori (9%). Un 9% ne impone l'uso anche dietro se il passeggero è un bambino.

La ricerca di Direct Line offre, inoltre, un interessante spaccato regionale dal quale emerge la tendenza all'uso delle cinture dei cittadini di alcune delle principali città italiane. Ecco di seguito la classifica degli automobilisti più attenti ad allacciare le cinture, tra le città interessate dal sondaggio, secondo quanto dichiarato dagli intervistati:

CLASSIFICA DI PROPENSIONE ALL'USO DELLE CINTURE

1.

Veronesi

2.

Milanesi

3.

Cagliaritani

4.

Bolognesi

5.

Bresciani

6.

Torinesi

7.

Fiorentini

8.

Romani

9.

Palermitani

"Le cinture di sicurezza non sono un optional e devono sempre essere indossate da tutti i passeggeri - commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing di Direct Line. - È questo il messaggio che abbiamo voluto trasmettere attraverso questo sondaggio. Riteniamo infatti fondamentale sottolineare come in Italia la situazione e la conoscenza degli obblighi e dei doveri degli automobilisti siano ancora troppo sottovalutati. Direct Line è da sempre impegnata nella promozione di una cultura della guida sicura e responsabile, per questa ragione speriamo che i risultati di questa indagine possano servire a tutti gli automobilisti italiani a comprendere che il rispetto delle normative, delle leggi e delle pratiche di buon senso è un dovere civile e morale per proteggere dai pericoli della strada se stessi e i propri cari, a partire dai bambini".

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