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Cronaca

Genitori Testimoni di Geova, neonato operato al cuore senza trasfusione

I genitori, entrambi Testimoni di Geova, hanno chiesto che l'intervento fosse fatto senza trasfusione di sangue. La delicata operazione, portata al temine al Regina Margherita, è tecnicamente riuscita

E' nato affetto da un'atresia polmonare congenita con difetto interventricolare, una lesione per cui bisogna ricorrere ad un'operazione chirurgica onde evitare conseguenze gravi. Il neonato in questione ha visto la luce il 20 marzo all'ospedale Sant'Anna di Torino e a soli undici giorni dalla nascita è stato portato in sala operatoria. A questa storia però c'è un "ma". Il "ma" in questione è la religione dei genitori che ha portato ad una richiesta. Entrambi sono infatti Testimoni di Geova e quindi, in base alla loro fede, l'operazione sarebbe potuta essere fatta a patto che non vi fosse trasfusione di sangue. Un rischio davvero grande, soprattutto per un intervento così delicato.

Il 31 marzo il piccolo, che pesava poco più di 2 chili e mezzo, è stato operato. A compiere l'intervento è stato il primario di Cardiochirurgia del Regina Margherita, Carlo Pace Napoleone, coadiuvato dalla responsabile della Cardioanestesia pediatrica, Alberta Rizzo. In sala operatoria, ad assistere all'operazione chirurgica, era presente anche un rappresentante del Comitato Testimoni di Geova, garante del rispetto delle credenze religiose.

L'intervento al cuore è tecnicamente riuscito. Fondamentale è stato evitare che il bimbo perdesse anche solo una goccia di sangue, il che avrebbe potuto costargli la vita visto che non si sarebbe potuta fare la trasfusione.

In una settimana il bimbo dovrebbe essere dimesso. In questi giorni sarà tenuto sotto controllo nel reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Regina Margherita.

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