A quasi un anno e sei mesi dal tentato omicidio di una prostituta albanese di 30 anni in corso Massimo D'Azeglio, i carabinieri della Compagnia Torino Mirafiori hanno chiuso la complessa indagine arrestando due connazionali della donna.

Era il 3 marzo 2013 quando avvenne l'aggressione. In corso Massimo D'Azeglio, all'angolo con via Manabrea, luogo in cui la ragazza si prostituiva, era stata avvicinata dai due uomini e ferita gravemente al torace con un coltello a serramanico, tanto da dover ricorrere al ricovero presso l'ospedale Molinette con prognosi riservata.

La denuncia della trentenne aveva dato il via alle indagini, dimostratesi più lunghe e complesse di quanto sembravano inizialmente. Uno dei due aggressori venne identificato dopo pochi mesi: il 3 giugno 2013 e, in esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere, il quarantanovenne albanese Agron G. veniva arrestato dai carabinieri con l'accusa di tentato omicidio.

Le indagini sono proseguite nei mesi successivi, fino a qualche giorno fa quando anche il complice del quarantanovenne è stato identificato durante le indagini relative anche ad un altro tentato omicidio, sempre ai danni di una prostituta, accaduto per rappresaglia in via Ormea nel marzo 2013. In manette è finito Edmond Q., 41 anni albanese, autore di due tentati omicidi.

Nel corso dell'operazione è finita agli arresti domiciliari una donna di 59 anni italiana per favoreggiamento della prostituzione e per aver falsificato documentazione fiscale, buste paga e modelli CUD utili al rilascio di carte d’identità italiane a prostitute albanesi presenti a Torino ed irregolari sul territorio nazionale.