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Cronaca

Giornata tragica: tre tentati suicidi in sole tre ore, due morti

Tre suicidi in tre ore in provincia di Torino. Un dramma, quello dei suicidi, che è indice di una società sempre più in crisi: siamo noi che dobbiamo metterci una mano sulla coscienza e cercare di aiutare il prossimo

Hanno deciso di togliersi la vita; in due ce l’hanno fatta, il terzo è fortunatamente ancora vivo. Piange il cuore a parlare di suicidi: l’animo umano, nel suo spontaneo attaccamento alla vita, nel suo desiderio inarrestabile di voler vivere sempre e comunque, non può che soffrire di un dolore lancinante, quando si legge della morte di una persona; specialmente se quest’uomo ha cercato deliberatamente la morte. Pensate dunque al dolore che può provare un giornalista quando, all’improvviso, giunge la notizia di ben tre persone che hanno cercato di farla finita, e nel giro di sole tre ore.

Ecco le tristi notizie: questa mattina, alle 11.30, un uomo di 50 anni si è lanciato dal terzo piano della sua casa, a Grugliasco: è deceduto nonostante le cure del 118. Alle 14.00 a Collegno, in via Parri, un uomo di 45 anni si è gettato dal quarto piano: morirà poco dopo in ospedale. Poi, alle 14.42, in via Goito a Pinerolo, un uomo di 77 anni si è accoltellato all’addome, procurandosi lesioni interne e perdendo molto sangue.

Il nostro animo piange ancora per la morte improvvisa della ragazzina di 14 anni di Venaria, che si è gettata dal sesto piano della sua casa, con una vita ancora tutta da vivere davanti a sé; oggi si sommano questi altri tre morti. In tutto, quattro suicidi in pochi giorni nella nostra sola provincia. Non è possibile, per noi giornalisti, rimanere insensibili, davanti al disagio umano e sociale che può aver portato queste persone – verrebbe da dire questi nostri fratelli – e scrivere soltanto la sterile cronaca del giorno, pur con tutta la delicatezza di chi non vuole mancare di rispetto a nessuno. I motivi che hanno portato queste persone al suicidio sono diversi, eppure son tutti poca cosa, di fronte alla scomparsa di una persona: tutto ciò fa riflettere, e ci fa capire che questa società non funziona. Un mondo dove aumentano i suicidi non è un mondo buono: è il nostro innato attaccamento alla vita ed alla felicità che ce lo suggerisce. Bisogna allora che ciascuno di noi si mobiliti in prima persona per modificare e migliorare questa società; che è di tutti, perché ogni persona vive in relazione con gli altri. Perché non esiste male che non possa essere vinto dalla bontà.

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