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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Front

Tendopoli in provincia di Torino: "Il prefetto è già al lavoro per individuare i possibili siti"

Elena Maccanti, assessore regionale, conferma: "Il Piemonte è disponibile a fare la propria parte". La decisione definitiva sarà presa martedì prossimo in Consiglio Regionale

Le voci diffusesi ieri su due possibili tendopoli temporanee in Provincia di Torino a Front e Ciriè si sono rincorse a lungo. Lampedusa continua a essere meta di centinaia di immigrati provenienti dal Nordafrica.

Roberto Cota, sarà nell'aula del consiglio regionale martedì prossimo per illustrare la posizione dell'amministrazione sull'emergenza umanitaria in Nord Africa. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha chiesto alle Regioni la disponibilità ad accogliere i profughi lasciando alle stesse Regioni la scelta dei siti. Elena Maccanti, Lega Nord, assessore regionale, ha confermato nel pomeriggio che le voci avevano un fondamento: "Il Piemonte è disponibile a fare la propria parte nell'emergenza umanitaria del Nord Africa, accogliendo i profughi in arrivo dalle zone di guerra"

"Il presidente Roberto Cota - ha riferito Maccanti mentre il governatore era già in volo per Roma - ribadirà negli appuntamenti di questo pomeriggio che il Piemonte è disponibile all'accoglienza. Il prefetto di Torino è già al lavoro per individuare i possibili siti da destinare all'ospitalità". "Nell'incontro con il governo - aggiunge l'assessore - Cota rimarcherà che le quote di profughi da assegnare alle Regioni dovranno essere stabilite tenendo conto del numero di stranieri già presenti su ciascun territorio. E sopratutto che si dovrà distinguere bene fra profughi e clandestini: ai primi si deve asilo, i secondi vanno respinti".

Il candidato sindaco di Torino Piero Fassino chiede un intervento rapido delle istituzioni: "Seimila rifugiati su Lampedusa sono un gigantesco problema in un isola che ha cinquemila abitanti. Seimila rifugiati distribuiti su un territorio di 60milioni di abitanti è una quantità facilmente assorbibile con i provvedimenti e le misure necessarie. Io penso - continua Fassino - che il Governo debba darsi rapidamente un piano di assorbimento dei profughi sui territori regionali e che sulla base di questo si mettano in campo le misure necessarie"

"Non credo che sia giusto che i clandestini in arrivo in Italia vengano sistemati tutti al Sud. Ma gli sbarchi si fanno via mare e noi della Lega siamo invece in montagna. Il piano per l'emergenza immigrati "riguarda solo i profughi libici". Lo ha precisato il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni. "I clandestini vanno rimandati a casa, mentre per i profughi siamo pronti a collaborare con Maroni".

Dal presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta parole infuocate. "Contesto il metodo della Regione Piemonte nell'indicare al Ministero dell'Interno le aree per installare tendopoli ed ospitare una concentrazione di migliaia di profughi: un'emergenza umanitaria di questa portata non può essere risolta con scelte tecniche concordate unicamente con la Prefettura, senza nemmeno coinvolgere le otto Province piemontesi che hanno competenza di protezione civile"
Saitta oggi ha riunito i capigruppo di Palazzo Cisterna per lanciare l'allarme sulle decisioni che la Regione Piemonte sta assumendo “con modalità per nulla concordate o condivise né con le amministrazioni del territorio, nè con le associazioni locali di volontariato, da sempre in grado di gestire con professionalità i temi dell'accoglienza” .

"Il presidente Cota - dice Saitta - spieghi ai piemontesi perché i suoi uffici stanno cercando nel territorio della cintura torinese un'area per stipare 2mila profughi in una tendopoli, quasi fossero in vetrina. Spieghi perché, invece di segnalare al Ministero un'area attrezzata o demaniale meno esposta, ha indicato un vivaio di Grugliasco coltivato da cooperativa sociale davanti ad un centro commerciale. Se lo scopo è scaricare il problema, rischia solo di suscitare timori incontrollati e soprattutto di non trovare collaborazione” .

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