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Cronaca

Detenuto suicida in carcere, la procura indaga sull'operato degli agenti di custodia

Ipotesi omicidio colposo

La procura di Torino (pm Giulia Marchetti e Francesco Pelosi) ha aperto un'inchiesta sul suicidio di Roberto Del Gaudio avvenuto nel carcere delle Vallette la sera di domenica 10 novembre 2019. I magistrati vogliono appurare se vi siano state responsabilità da parte degli agenti di polizia penitenziaria che, secondo l'ipotesi di accusa, non avrebbero controllato a dovere il detenuto, responsabile dell'omicidio della moglie Brigida De Maio il 18 agosto precedente nell'appartamento in cui abitavano, in corso Orbassano 255.

L'ipotesi di reato formulata è omicidio colposo. I primi accertamenti eseguiti dalla polizia giudiziaria della procura hanno permesso di accertare che il monitor attraverso cui gli agenti avrebbero dovuto osservare il detenuto in cella (per cui era stata disposta la sorveglianza 24 ore su 24 proprio per evitare che si suicidasse) era rotto dopo essere caduto dalla staffa che lo sorreggeva. Dai filmati della telecamera acquisiti dopo il suicidio è emerso che Del Gaudio ha impiegato circa 20 minuti per scegliere il pigiama, annodarlo alla finestra e farla finita. Un tempo ritenuto dai magistrati idoneo per un controllo non soltanto via schermo, ma anche con un passaggio di persona davanti alla cella.

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