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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Stazione Lingotto

Il presunto 'boia di Centocelle' era a Torino: arrestato vicino alla stazione Lingotto

E' accusato di avere dato fuoco al camper in cui morirono tre sorelle nel quartiere romano. Il movente: una lite tra famiglie

E' stato arrestato oggi, giovedì 1 giugno 2017, vicino alla stazione del Lingotto, il presunto boia di Centocelle (Roma), ossia l'uomo accusato di avere dato fuoco, lo scorso 10 maggio, a un camper uccidendo tre sorelline rom: Elisabeth, Francesca e Angela Halilovic rispettivamente di 20, otto e quattro anni.

Si tratta di Serif Seferovic, 20enne anche lui rom pregiudicato per reati contro il patrimonio. All'indagine, condotta dalla squadra mobile di Roma, ha collaborato anche la squadra mobile di Torino.

Il ragazzo è accusato di avere dato fuoco al mezzo in cui vivevano, all’interno del parcheggio del centro commerciale “Primavera” di piazza Mario Ugo Guatteri, 13 persone appartenenti alla stessa famiglia rom. Le tre sorelle non ce la fecero a salvarsi.

Fin dai primi esiti delle indagini, basate su testimonianze e analisi di impianti di videosorveglianza presenti nell’area della strage, è subito emerso che quanto accaduto era da ricondursi a problematiche esistenti tra il nucleo familiare degli Halilovic ed uno dei Seferovic, maturate all’interno del campo nomadi di via Salviati, e che il padre delle tre vittime era da tempo entrato in forte contrasto con alcuni componenti dell'altra famiglia. La strage, infatti, era stata preceduta da alcuni episodi di litigi e danneggiamenti. Si è accertato, inoltre, che pochi giorni prima la famiglia Seferovic aveva repentinamente abbandonato il campo nomadi di via Salviati, proprio in seguito alla degenerazione dei rapporti con gli Halilovic.

Serif Seferovic, tra l’altro, aveva nella disponibilità un furgone con le stesse caratteristiche di quello presente sulla scena del delitto e utilizzato dagli autori del rogo.

Nel proseguimento delle indagini, inoltre, è stata localizzata la compagna del ragazzo in Sardegna. Non sapendo di essere monitorata dalla polizia, nella serata di ieri lei si è imbarcata su un traghetto per Genova da dove, nella mattinata odierna, a bordo di un treno, è partita per Torino, dove vivono alcuni parenti della famiglia Seferovic.

Giunta alla stazione del Lingotto, è scesa dal convoglio e, poco dopo, si è incontrata con un ragazzo subito riconosciuto dagli investigatori nel presunto assassino. Immediatamente, e senza che opponesse resistenza, è stato arrestato per i reati di omicidio plurimo, tentato omicidio plurimo, detenzione, porto ed utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso.

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