Stop allo sgombero del campo nomadi di lungo Stura, interviene la Corte europea
La Corte europea per i diritti dell'uomo ha accettato il ricorso presentato da cinque famiglie. Ora toccherà al governo fornire informazioni sulla sistemazione degli occupanti
Stop allo sgombero del campo nomadi di lungo Stura Lazio a Torino. Lo ha deciso la Corte europea per i diritti dell'uomo che, accogliendo il ricorso presentato da cinque famiglie, ha bloccato le procedure di bonifica dell'area - abitata da rom di origine romena - fino al 26 marzo prossimo. La Corte europea ha, inoltre, ordinato al governo italiano di fornire informazioni sulla sistemazione degli occupanti.
Lo sgombero dell'insediamento - ubicato su terreni di privati cittadini - era stato ordinato dal tribunale di Torino nel 2013 ed eseguito in parte nel luglio dell'anno successivo e in parte lo scorso febbraio. Al momento rimangono 500 le famiglie all'interno del campo, dopo gli sgomberi che avevano - di fatto - allontanato ben 300 famiglie e che avrebbero dovuto ultimarsi in questi giorni.
Il Comune, per il reinserimento dei nomadi di etnia rom e per la ricerca di soluzioni abitative alternative, ha avviato il progetto "La Città possibile": ed è sull'efficacia reale di questo piano che il governo italiano dovrà fornire informazioni.