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Cronaca San Salvario / Via Ormea

Spaccio e prostituzione, da San Salvario nuovo appello per la sicurezza

I residenti del quartiere hanno partecipato alla seduta congiunta della Prima e Terza commissione. Ma i problemi, nonostante i blitz, continuano a non essere risolti

Dal diritto di tribuna al passaggio alla seduta congiunta della Prima e Terza commissione, per parlare di spaccio e dei problemi di San Salvario. Eppure nemmeno ore e ore di dialogo tra i firmatari della petizione contro il degrado e gli amministrazione comunale hanno riportato il sorriso sulle bocche delle famiglie del borgo. Il problema droga continua a persistere nonostante i blitz delle forze dell’ordine e gli arresti degli spacciatori. Pusher che la sera finiscono dietro le sbarre e che al mattino sono di nuovo liberi di vendere morte agli angoli delle strade.

Colpa di leggi nazionali non adeguate che rendono vano il lavoro delle forze dell’ordine. “Con le forze in nostro possesso stiamo facendo del nostro meglio – ha dichiarato l’assessore alla Municipale della Città di Torino Giuliana Tedesco -. Forse non basta ma di sicuro non stiamo con le mani in mano. Il corpo dei vigili ha perso 400 uomini negli ultimi anni e di questo bisogna anche tenerne conto”.

Ma a San Salvario poco sembra essere cambiato, almeno secondo quei cittadini che dopo le 19 neanche escono più di casa. L’eroina e la cocaina scorrono pericolosamente lungo quelle strade e quei marciapiedi divisi equamente con il mercato della prostituzione, soprattutto di provenienza romena e albanese.

Chi non è d’accordo o chi sgarra finisce per pagare. Anche con la vita come successo a maggio ad uno spacciatore di via Ormea, crivellato al termine di una spedizione punitiva. Un 25enne del Mali, un mese fa, è stato invece ferito, sempre a colpi di pistola. “Qui girano anche le armi. E noi non dobbiamo avere paura?” accusa un cittadino.

Ma tra doga nascosta nei cortili delle scuole, nei giardini o sotto le auto c’è anche chi all’ospedale ci è finito per aver tagliato la strada a quei venditori di morte che in via Cellini e via Ormea fanno puntualmente la voce grossa. “Anni fa ci accusavano di dire eresie quando toccavamo questo tema – accusa Enzo Liardo, Ncd -. Oggi, invece, non sanno nemmeno da che parte cominciare. C’è talmente tanto degrado che servirebbe l’esercito”.

Duro anche Andrea Tronzano di Fi. “Serve un altro approccio o continueremo a parlare e non risolvere nulla”. Politica fallimentare secondo i leghisti Ricca e Carbonero mentre Michele Curto (Sel) chiede di “andare a colpire non solo i singoli spacciatori ma tutta la rete che gira intorno a questo mercato”.

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