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Cronaca Chieri

Istituto Bonafous, un "fiore all'occhiello" per le aiuole torinesi

Sono oltre 88mila i fiori e le piante ornamentali che, ogni anno, colorano le aiuole torinesi. A produrle una struttura essenziale, a pochi passi dalla Città

Vi siete mai chiesti da dove provengono i fiori e le piante ornamentali che colorano le aiuole torinesi? A produrre le oltre 88mila piante che invadono ogni anno gli spazi verdi della Città è l'Istituto Bonafus, con sede a Chieri, oggetto di un sopralluogo stamane da parte della Commissione Ambiente, presieduta dal consigliere SEL Maurizio Trombotto.

Un sopralluogo nato dalla necessità di ampliare maggiormente la conoscenza di questo istituto e delle sue attività, spesso poco note anche all'interno della stessa amministrazione: "L'Istituto Bonafus è il fiore all'occhiello di questa Città - ci ha raccontato Maurizio Trombotto -. In presenza di fondi, è una struttura che andrebbe sicuramente valorizzata".

Nell'attesa che le casse comunali si rimpolpino, l'Istituto Bonafus - che si estende su circa 35 ettari - offre alla Città di Torino un'ampia scelta di fiori e piante ornamentali: dalle 260 aiuole coperte nel periodo primaverile alle oltre 2000 nel periodo estivo. "Al momento le serre si stanno occupano della coltivazione dei crisantemi e delle viole per il periodo invernale - afferma Maurizio Trombotto -. Viole che andranno a coprire circa 500 aiuole".

Ma non solo, perchè l'Istituto Bonafus si occupa anche di fornire tutte le piante ornamentali che abitualmente il Comune utilizza durante eventi istituzionali (circa 150 richieste l'anno) o per allestire gli stessi uffici dell'Amministrazione.

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Sopralluogo Istituto Bonafus

Di notevole importanza anche il vigneto, nel quale si possono trovare vitigni di Freisa, Pinot nero, Bonarda e Chardonay. A tal proposito dal 2002 è iniziata una collaborazione con la Città di Torino e le Facoltà di Agraria per la valorizzazione del vigneto e nel 2004 è stata realizzata una moderna cantina di microvinificazione dedicata alle sperimentazioni. Dal 2008, inoltre, il vino prodotto all'interno dell'Istituto viene commercializzato, anche per provvedere al finanziamento della struttura.

Un polo di tutto rispetto, dunque, "dove da anni si tramandano le tradizioni florovivaistiche", come conclude il consigliere Trombotto e che "caratterizza la nostra Città da molte altre realtà europee".

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