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Cronaca Nichelino

Nichelino: il sindaco esce dall'assedio, ma i grillini accusano: "E' un provocatore"

Dopo giorni difficili passati barricati dentro il Municipio, il primo cittadino di Nichelino spera che il peggio sia passato. Ma le accuse arrivano dai 5 Stelle: "Su facebook ha provocato scrivendo 'A Nichelino, più che forconi, forchettine'"

Il sindaco di Nichelino, Giuseppe Catizone, nelle scorse ore ha reso pubblica la situazione in cui si è trovato durante le giornate di sciopero dei Forconi. Il primo cittadino ha detto di essersi trovato costretto a barricarsi all'interno del Palazzo comunale perché assediato dai manifestanti. "Il Municipio è circondato da tre giorni e non riusciamo ad uscire - aveva detto ieri al telefono -. Ci hanno isolati 30-35 manifestanti per lato, e davanti al Municipio ce ne sono centinaia. Chiedono lavoro, casa e le dimissioni del sindaco e di tutti i politici. Appaiono molto minacciosi, io sono andato a parlare con loro cercando un dialogo, ma non è servito a nulla".

Parole, quelle di Catizone, che hanno trovato la solidarietà del ministro dell'Interno Angelino Alfano, il quale ha definito inaccettabile il sequestro di un sindaco dentro gli uffici comunali e ha assicurato al primo cittadino nichelinese l'arrivo di rinforzi per le forze dell'ordine. Forse questo provvedimento non sarà più necessario, visto che Catizone nella serata di ieri "grazie all'aiuto dei Carabinieri" è riuscito a tornare a casa.

Questa mattina il sindaco di Nichelino ha incontrato il Prefetto di Torino. Poche parole per ribadire la situazione difficile nel comune alle porte del capoluogo piemontese in questi giorni di sciopero. "Questa mattina invece la situazione è a posto - ci dice Catizone, contattato telefonicamente -. Anche se per il momento è tutto calmo, di solito nel pomeriggio le acque si agitano a Nichelino".

La situazione però diventa più complessa, di quanto fino ad ora descritta, leggendo una mail arrivata dal Gruppo Attivisti del Movimento 5 Stelle di Nichelino. I grillini prima spiegano la situazione (già nota) dello sciopero in atto, aggiungendo peraltro di condividerne alcuni aspetti, ma non di non avervici partecipato, poi passano ad un punto rilevante, che tira in ballo il sindaco di Nichelino. "Spettabile Redazione, in un crogiolo di forti suggestioni umorali come quella di questi giorni l’unica cosa da non fare era quella di irridere la moltitudine dei manifestanti con frasi di dileggio. Purtroppo è proprio ciò che è accaduto. Il mittente dell’incosciente provocazione non è una qualunque comparsa della scena politica nichelinese, ma il sindaco in persona. E’ proprio Giuseppe Catizone, il primo cittadino di Nichelino, nel primo giorno della protesta (lunedì 9 dicembre ndr), alle ore 10.49 che decide di negare il dialogo e di amplificare la tensione pubblicando sul suo profilo facebook la seguente dichiarazione: 'A Nichelino, più che forconi, forchettine: una cinquantina di militanti e pochissimi della nostra città'".

Chiediamo dunque spiegazioni al sindaco e lui non nega di avere scritto quella frase, ma dice che è stata strumentalizzata. Dal canto loro i 5 Stelle non accettano alcuna giustificazione e chiedono le dimissioni del primo cittadino. "Provocando i manifestanti, ha contribuito a esasperarne gli animi, dimostrando di non possedere le benché minime capacità diplomatiche".

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