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Cronaca Barriera di Milano / Corso Giulio Cesare

Un’ora di torture per 700 euro: “Ridacci i soldi o ti ammazziamo”

In carcere sono finiti due uomini e una donna, accusati di aver sequestrato e seviziato un 28enne marocchino

Si sono fatti aprire dalla sorella fingendosi carabinieri, dopodiché lo hanno prelevato con la forza e caricato sulla loro auto, torturandolo per oltre un’ora prima di buttarlo fuori.

Gli aguzzini di questa terribile storia sono due uomini e una donna, rispettivamente Antonio Riviera, un 35enne di Foglizzo, sua moglie Luciana de Glaudi, 33 anni, e Giuseppe De Glaudi, 30 anni, fratello di Luciana. Tutti e tre sono stati condotti in carcere dai carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora, al termine di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Torino.

Le indagini, svoltesi con la collaborazione dei militari di Chivasso, hanno permesso di identificare i tre quali responsabili dei seguenti reati: concorso in violazione di domicilio, sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali. Il tutto compiuto ai danni di un 28enne marocchino abitante nel quartiere Barriera Milano.

Tutto nasce da un presunto furto che lo straniero avrebbe compiuto ai danni di Antonio lo scorso 31 ottobre, in un bar di San Benigno Canavese. Quel giorno infatti, dopo essere entrato nel locale, Antonio si era vantato con i presenti di aver guadagnato un sacco di soldi illegalmente – oltre 8mila euro – facendo anche vedere il rotolo di banconote a tutti i clienti del bar. Secondo la ricostruzione fatta dallo stesso Antonio, il marocchino avrebbe approfittato del suo stato un po’ alticcio per sfilargli qualche biglietto dalle tasche.

Due giorni dopo, i due uomini si sono presentati in casa della vittima e l’hanno caricata in macchina, dove li attendeva Luciana. All’interno dell’abitacolo, il 28enne è stato torturato brutalmente con un punteruolo, che uno dei malviventi gli ha conficcato più volte nella gamba sinistra. “Se non ci ridai i soldi ti ammazziamo”, dicevano i tre all’uomo, il quale continuava a professarsi innocente.

Dopo sessanta interminabili minuti di minacce e sevizie, la vittima è stata buttata fuori dall’auto in corso Giulio Cesare. Raggiunto l’ospedale San Giovanni Bosco, il 28enne straniero è stato medicato al pronto soccorso e dimesso con una prognosi di sei giorni. Dopodiché si è presentato dai carabinieri per denunciare l’accaduto, permettendo ai militari di identificare ed arrestare gli aguzzini.
 

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