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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Donato / Corso Mortara

Abiti con filato taroccato, maxi-sequestro in negozi e laboratori

Operazione della guardia di finanza, intervenuta in negozi di corso Unione Sovietica e corso Mortara e poi a Prato

Maxi-sequestro, a fine febbraio 2017, di oltre 15 tonnellate di filato acrilico destinato al confezionamento di false maglie in lana tra Torino e Prato.

Gli uomini del Gruppo Torino della guardia di finanza sono intervenuti prima nel capoluogo piemontese in alcuni negozi di corso Unione Sovietica e corso Mortara, gestiti da imprenditori cinesi. Qui hanno prelevato campioni di tessuto per poi inviarli, per le analisi, al laboratorio chimico BuzziLab di Prato.

Gli accertamenti tecnico-scientifici svolti hanno permesso di appurare che i valori delle percentuali di tessuto indicati sulle etichette della merca non corrispondevano al vero: la lana di alcuni capi era decisamente inferiore, se non addirittura assente rispetto ai valori indicati.

In seconda battuta, le indagini si sono concentrate sulla ricerca del fornitore dei capi taroccati, che è stato individuato nella zona industriale di Prato. Qui, nella zona del Macrolotto nota anche come Chinatown, i 'baschi verdi torinesi hanno porato a termine il maxi-sequestro. Oltre al filato acrilico destinato alla produzione di maglie etichettate “in lana”, sono stati requisiti oltre 15 macchinari e quasi 200mila tra etichette e cartellini con false indicazioni merceologiche. Nella manica di un maglione sono stati scoperti e sequestrati anche 14mila euro in contanti.

L’imprenditore cinese titolare del magazzino è stato denunciato per frode in commercio e rischia multe sino a 5mila euro. Anche gli imprenditori cinesi che gestiscono i negozi di Torino rischiano sanzioni per la vendita dei capi la cui etichetta di composizione non corrisponde all’effettivo confezionamento.

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