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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Aurora / Via Antonio Cecchi, 57

Schede sim pronte per commettere reati: chiusi tre negozi

Altri cinque esercenti indagati

La polizia ha sequestrato e di fatto chiuso, a metà settembre 2017, tre negozi in città che erano ritenuti i supermarket delle schede sim fasulle. Gli agenti hanno posto i sigilli in via Cecchi, corso Giulio Cesare e via Vigliani. Un migliaio di schede illecite o fasulle sono state sequestrate e sono state inflitte multe per poco meno di un milione e mezzo di euro.

Intestatari fittizi, a volte pure morti

Nel corso dell'attività investigativa sono state esaminate le documentazioni inerenti il rilascio di circa 15mila sim. E' stato accertato che i titolari avevano venduto centinaia di sim card e avevano attivato altrettante utenze telefoniche mobili utilizzando intestatari fittizi o adoperando fotocopie di passaporti stranieri in cui la foto apparteneva alla persona intestataria, ma i dati anagrafici erano differenti. In alcuni casi le schede erano intestate a persone decedute, senza fissa dimora o a cittadini ignari di tutto. Si ipotizza che tutto ciò avvenga proprio affinché gli acquirenti delle sim intendono commettere attività illecite.

Schede pronte per ogni esigenza (criminale)

Lo scorso luglio, all'interno del negozio di via Cecchi, sono state scoperte anche 73 schede e e un centinaio di fotocopie a colori di passaporti stranieri, alcuni dei quali riproducevano la stessa fotografia ma con generalità differenti. In sostanza, erano pronte per essere vendute a chi ne facesse richiesta o, in alternativa, erano già state ordinate da qualcuno interessato. Il titolare, un senegalese di 25 anni, è stato denunciato per frode informatica e per ricettazione poiché aveva prima acquistato e poi rivenduto le sim attivate illecitamente e intestate ad altre persone.

L’ultimo provvedimento di sequestro preventivo disposto dal gip del tribunale è stato eseguito venerdì 15 settembre 2017 nei confronti dell titolare dell'esercizio di corso Giulio Cesare, un egiziano di 54 anni.

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Oltre ai titolari dei tre negozi sequestrati altri cinque sono indagati a piede libero, per le stesse ragioni, sul territorio cittadino.

L'operazione, durata due mesi, è stata messa in campo dagli agenti della divisione amministrativa e sociale, della postale e della Digos con il coordinamento del procuratore aggiunto Cesare Parodi.

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