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Cronaca Aurora / Via Francesco Cigna

I residenti raccolgono le firme per scacciare i pusher da Barriera

In Barriera di Milano è guerra aperta allo spaccio tra via Cigna e corso Vercelli. Per questo il comitato spontaneo di zona ha deciso di dare il via ad una maxi petizione

Pusher e tossici continuano ad essere una presenza costante nella vita dei residenti di Barriera di Milano. Chi abita nei pressi di via Cigna, via Chatillon, via Palestrina e via Verres è costretto ad assistere ogni sera ad interminabili scene di spaccio, a liti tra tossicodipendenti e persino a lanci di bottiglie e sassi contro le abitazioni da parte di qualche molesto ubriacone di passaggio. Proprio per questo il comitato spontaneo Torino Nord Barriera di Milano ha deciso di dare il via ad una maxi petizione di protesta contro il degrado e l’immobilismo dell’amministrazione.

Una raccolta firme contro il degrado organizzata nel tentativo di far sentire ancora una volta un disagio sempre presente nonostante il passare degli anni e le promesse delle istituzioni. Disagio di uomini e donne che dopo le sette di sera non possono neanche più uscire di casa per paura di subire una rapina da parte di un tossico di passaggio in cerca degli spiccioli per la dose quotidiana.

Una situazione delicata che ha portato molti anziani a scendere per strada dopo cena nel tentativo di scacciare gli spacciatori che infestano i marciapiedi. "Siamo stufi di vedere ogni mattina fazzoletti di sangue e siringhe sui gradini delle nostre case – raccolta Angelo Martino, uno dei principali esponenti del comitato spontaneo di Barriera -. Siamo preoccupati e ci sentiamo impotenti di fronte a ciò che succede ogni notte nel nostro quartiere. Per questo abbiamo deciso chiedere spiegazioni all’amministrazione".

Zona Barriera di Milano: raccolta firme contro lo spaccio



Solo alcune mesi fa è toccato ai carabinieri intervenire con un blitz a sorpresa per chiudere un locale dove gli spacciatori erano di casa. "In pochi giorni abbiamo raccolto la bellezza di 350 firme ma non abbiamo certo intenzione di fermarci a pochi passi dal traguardo – rincara la dose il presidente del comitato Raffaele Di Cataldo, promotore dell’iniziativa -. Una volta terminata la raccolta consegneremo l’intero materiale alla procura della Repubblica. Le istituzioni non devono dimenticarsi del diritto dei cittadini alla sicurezza".

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