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Cronaca Centro / Via Giuseppe Verdi

Restyling Cavallerizza, un masterplan per realizzare un polo culturale

La Città di Torino punta a tutelare un bene di grande valore storico e architettonico, valorizzando i suoi spazi interni

“Un progetto di riqualificazione fondamentale per tutelare un bene di grande valore storico e architettonico e completare la realizzazione di un distretto culturale nell’area del Polo Reale, il primo del genere a nascere in una città italiana”. Così il sindaco Piero Fassino ha definito la versione definitiva del Masterplan per il recupero, la valorizzazione e la conservazione ad uso pubblico del complesso della Cavallerizza Reale.

Il documento progettuale propone la riqualificazione dell’insieme del compendio storico e del suo perimetro di influenza (tra piazza Castello, via Po, Corso San Maurizio e via Rossini) e definisce l’assetto degli spazi aperti e chiusi, dei percorsi e degli accessi, del verde e del costruito, degli usi e delle funzioni, verificando anche la sostenibilità economica e finanziaria delle possibili soluzioni.

Secondo la visione del Masteplan, il complesso della Cavallerizza, nel suo insieme organico, dovrà trasformarsi in un grande distretto culturale e creativo, integrato e multifunzionale, aperto alla città per diventare parte integrante della sua vita, inserito nel sistema degli spazi e dei percorsi del centro storico di Torino”.

I progettisti suggeriscono un mix di vocazioni e potenziali attività da insediare nelle grandi aule dei piani terra e negli spazi cellulari dei piani superiori, che, in coerenza con la qualità storica dei beni, la loro natura tipologica e la loro struttura architettonica, preveda, insieme alle funzioni culturali (spettacoli, produzione culturale, esposizioni, eventi), di servizio, funzioni (aula magna, aule studio, residenze universitarie collettive) e di ospitalità turistica sulla tipologia degli ostelli low cost di tipo europeo.

La Cavallerizza Reale ha, dunque, la potenzialità di divenire un grande esempio internazionale di distretto culturale e creativo partecipato, alla cui costruzione cooperano soggetti istituzionali, imprenditoria culturale e soggetti informali. “Tutto il percorso è stato condotto insieme alla Sovrintendenza, fatto che – ha ricordato il sindaco Fassino - consolida e rafforza le garanzie per un uso coerente con la valorizzazione di un bene di così alto valore storico e culturale”.

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